La banda del porno – Dilettanti allo sbaraglio

Jeff Bridges dopo Lebowski. Jeff Bridges che pensa a qualcosa di eccezionale nel cinema. Jeff Bridges circondato da cazzoni. Ad alcuni basta la prima frase, ad altri non serve nemmeno quella, perché pare che riescano a tirar fuori sempre qualche cosa che può somigliare nelle atmosfere a quel cult del ’98. Come non pensare a lui nei primi minuti, o almeno fino a quando gli amici si allarmano perché “sta pensando”. No, l’attore ha superato i 60, magari è  furbo nella scelta dei ruoli, oppure celebra sempre il film dei Coen. Pensate a L’uomo che fissa le capre, come non vedere un’evoluzione del Drugo???

Ma ora? Tron legacy, ok, Il grinta, ok, ma non vedo più quel mostro sacro che avevo in testa durante tutti gli anni ’90, chiamato dai più grandi registi del periodo. Poi, basta la parola porno nel titolo, ed ecco che….ora voglio vedere le chiavi di ricerca con cui siete arrivati qui….

Il nostro matrimonio è in crisi

Ebbene si, si arriva così al 2002, perché volevo assolutamente vederlo, quasi da sempre, perchè mi sono messo a registrare da Sky senza tanti riferimenti…Una delusione dietro l’altra, i minuti che passano in cerca di una riscossa della regia, di chi l’ha scritto (c’è anche Michele Serra purtroppo), del protagonista e di una serie di gag che non fanno pensare nè al film per il comico di successo, nè allo spunto che doveva essere per forza sconvolgente: un matrimonio appena celebrato, non consumato, con lei che titola il film dopo una notte insonne. Albanese è uno dei pochi sopravissuti, uno che non mi è mai stato sui maroni, soprattutto nel lungo periodo, visto che mi piace ancora, ma imbarcarsi, e soprattutto dirigere sta roba qua è stato un azzardo che dovevo comprendere, capire ed infine rigettare già alla lettura dei voti di IMDB e Filmtv. E, tanto pe dire, mi è tornato in mente un modo per non mandare totalmente in vacca il blog, una selezione primavera-estate dei film che vanno assolutamente visti prima di morire.

….Fare le classifiche???? Si, ricominciamo anche così…

  1. Kiki consegne a domicilio
  2. Il nostro matrimonio è in crisi

 

 

 

Quasi amici – Intouchables

No, mi pare di non aver programmato di vederlo, ma i richiami che ne hanno fatto in questi mesi, le citazioni, IMDB, etc, hanno fatto in modo che lo vedessi. Il tipico film da Oscar, di quelli che fanno pensare, ragionare, ma anche divertire. Difficile non ridere con Dris, e pure la spalla Phillip non è da sottovalutare, ad esempio nel colloquio di lavoro. Per i pochi che non l’hanno visto si ride con un tetraplegico, anche a battute come questa “Dove trovi un tetraplegico? Dove l’hai lasciato”. Ci si trova a sorridere apertamente quando la disgrazia potrebbe essere dietro l’angolo, ma vi assicuro che Phillip si deprime solo in due momenti dell’esperienza con Dris, anche se tutti quei soldi fanno comodo, lasciano indietro tante preoccupazioni. Improbabili le risate, dicevo, ma anche la coppia, ma ci lasciano un’umanità inconsapevolmente senza pietà, senza compassione, roba che Hollywood è stata poche volte brava a riproporci. Lasciamo anche indietro l’ambiente, il retaggio di Dris, a dire la verità, quasi fosse la reale parte drammatica. Un film quasi perfetto.

Uscito il 24/02/2012. Voto: 8-

Miracolo a Le Havre

Ero un pò combattuto, ma alla fine ho vinto su me stesso, e ne ho interrotto la visione. Avevo trovato un motivo per riflettere, le rughe dei personaggi, poi mi sono lasciato sopraffare dal personaggio principale, singolare, che pare uscito da un cartone animato piuttosto gentile. Tutto il resto gira, come l’ambientazione e i personaggi poveri, ma in ciò che non mi è piaciuto ci metterei pure l’ispettore di polizia, un pò lontano dagli stereotipi, ma comunque surreale. Farà la fine della favola, immagino, ma, dopo The avengers, preferisco una netta separazione tra i due generi, non un dramma col fiocco. Mi chiedo se l’avesse diretto Jeunet, e, con insistenza, ogni volta che vedo un film francese, quando vedremo delle riduzioni dei romanzi di Pennac su Malaussene.

Uscito il 25/11/2011. Voto: 5.