Consigliati e visti (11) – Oltre ogni aspettativa?

Ovvero quando volevo che il videonoleggio rimanesse aperto per sempre, per prendermi il prima possibile i dvd, e quando mi sarei smosso da questa poltrona per andare al cinema. Riponevo molte speranze per questi film:

  • Il concerto. Quanti mesi sono passati, quante volte me l’hanno consigliato, quanta poca attesa. Insomma, che imbecille che sono stato a non godermelo prima.
  • Soul kitchen. Molto più che carino, molto più che una commedia. Una mezza sorpresa comunque.
  • Il mondo dei replicanti. Che ci fa in questa lista? Non lo so. Forse il genere, Bruce Willis, i presupposti, che ne so. Mi vergogno.
  • Nine. Qui mi vergogno del tutto di averlo visto, o almeno di aver tentato di farlo.
  • L’uomo che verrà. Non è un film molto commerciale, dato che è parlato in dialetto, ma la Storia c’è.
  • 500 giorni insieme. Mi sono già innamorato di Zoey, non serviva il film.
  • District 9. Bellissima idea, ma voler vederlo al cinema forse era troppo.
  • Videocracy. Vi fa vomitare per lo schifo, ma è consigliatissimo per cadere dalle nuvole.
  • Invictus. Che Clint abbia preso una parabola discendente? Bah…
  • Avatar. Aspetto di rivederlo, ma ho paura di vedere una non storia, col 3-D mi ero divertito un pochino, ma ora che rimane?
  • Tra le nuvole. Qui mi chiedo sinceramente perché non sono andato al cinema.
  • A serious man. Esagerato spendere tempo e soldi. Giusto un passaggio in tv.
  • L’uomo che fissa le capre. Qui attesa e aspettative hanno cozzato contro l’effettivo godimento. Perché è una goduria e basta.

Ultimo post della serie preso da questi scritti:

 

Consigliati e visti (10) – Quattro asterischi

Ovvero “Al noleggio (Quello che passa il…)”. Ero disposto a spendere tipo 2 euro, finché c’era il videonoleggio, finchè non mi sono abbonato a Sky, che mi ha fatto recuperare molti film.

  • Amabili resti. Sorprendenti effetti speciali, mai si era visto un delitto con gli occhi della vittima, ancora adolescente per giunta. E’ un film drammatico, non un thriller.
  • Paranormal activity. La sòla del post.
  • Il figlio più piccolo. Di Pupi Avati. Ha fatto film brutti, ma non in questo caso. Anche se tutti non ne tessono le lodi.
  • Il riccio. Qui ponevo poche speranze, ma se è finito nel mio archivio c’è un motivo.
  • Il quarto tipo. Fantascienza, horror, ma non lo rivedrei volentieri.
  • Dieci inverni. Solita storia d’amore italiana, ambientata a Venezia nel corso di 10 anni, tra due giovani. Niente di più, niente di meno.
  • Sherlock Holmes. Mi sono divertito, lo inserisco però nella lista di film da vedere in un’altra vita.
  • Gli abbracci spezzati. Almodovar con un film neanche tanto considerato. Lodevole.
  • Nemico pubblico – Public enemies. Fotografia fantastica per la biografia di Dillinger, perdipiù diretto da Michael Mann.
  • Il nastro bianco. Non l’ho capito, ma è di ottima fattura.
  • Motel Woodstock. Mi piacciono le storie vicine agli eventi storici importanti, anche se si trattava di un concerto. Inoltre è divertente.
  • Parnassus. Deludente. Troppo rumore per poco.
  • L’era glaciale 3. Ricordo Scrat, si, ma anche il pirata, modelllato su Johnny Depp della famosa saga. A quando un film sul vero protagonista dei film?
  • Drag me to hell. Un grande ritorno quello di Sam Raimi, mi sono divertito, ma niente di più.
  • Pelham 123: Ostaggi in metropolitana. Visto una prima volta, quasi odioso, poi una seconda. Ma tutti i film di Scott si fermano ad un certo punto?
  • The informant! Non ne ho particolari ricordi: c’è Matt Damon, un personaggio particolare per lui, una truffa, delle grosse aziende. Ho fatto bene a dimenticarlo?

Consigliati e visti (9) – Tre asterischi

Per chi non l’avesse capito, in questa serie di post scrivo la mia opinione sui film che ho consigliato di vedere in passato. In particolare li prendo dai seguenti post di due anni fa:

I tre asterischi vogliono dire “In tv (pay: pagherei, ma poco)”. Diciamo pure che qui pretendevo qualcosa di indefinito dal film, e riponevo qualche aspettativa. Il caso più eclatante di zappa sui piedi è stato Baària, che non sono riuscito a sopportare per più di 10 minuti. Il tempo può essere anche galantuomo, quindi le recensioni non devono per forza coincidere con ciò che sto per scrivere.

  • An education. Forse poco prima di vederlo mi sono dimenticato che l’ha scritto Nick Hornby. Specie dopo i primi minuti non delude.
  • Codice Genesi. Per la storia del genere apocalittico, sottogenere da me preferito, non ha aggiunto granché. Ricordo un bel finale.
  • A single man. Sorprendente, per ambientazione e regia.
  • Moon. Si è speso più per le scenografie che per il cast, composto da Sam Rockwell. Storia molto intrigante.
  • Cado dalle nubi. Non dico di essermi divertito, ma non era nemmeno triste.
  • Nel paese delle creature selvagge. A me interessano i “cartoni animati” firmati da registi importanti, che ridisegnano tutto.
  • Un’amore all’improvviso. Carina l’idea, nessuno ha sperimentato una storia d’amore con viaggi nel tempo.
  • La doppia ora. Thriller italiano con svolte metafisiche. O no?
  • Fa’ la cosa sbagliata. Non gli davo tanto peso, e invece…
  • Basta che funzioni. Forse il migliore della lista. Woody sembra essere tornato!
  • Il grande sogno. Sul ’68 italiano, quindi interessante a priori.

Consigliati e visti – (8) – Uno o due asterischi

Tra settembre e febbraio 2009 (settembre, ottobre, novembre/dicembre, gennaio, febbraio) ho dato i voti ai film in uscita in base ai soldi che avrei speso per guardarli. In questo post ci sono quelli ai quali non davo assolutamente peso, non davo possibilità. Ci sono tanti film da un’asterisco, quelli che non avrei mai visto, e molti di loro non sono neanche stati registrati accidentalmente. Ce n’è uno però che mi è sfuggito, che ho registrato, riversato su Medley e guardato: Segnali dal futuro, con Nicolas Cage. Non è proprio da buttare via, lo scenario apocalittico, da fine del mondo, è rappresentato meglio di 2012, ad esempio, ma neanche lo guarderei un’altra volta. Con lo stesso attore, con lo stesso voto, ho registrato Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans, ma perché è di Werner Herzog, distratto o impegnato a raccogliere soldi per gli altri suoi progetti.

C’è poi tutta una serie di titoli ai quali ho dato 2 asterischi, che avrei guardato in tv ma senza fretta, senza dover pagare. Ormai sono abbonato Sky, quindi ho pagato anche nella bolletta Enel (non potete sapere quanto mi consumano il decoder e l’hard disk multimediale accesi…) i seguenti titoli:

  • Il profeta. Non una rivelazione, ma un film di genere che non ti aspetti dalla Francia.
  • Wolfman. Andate nel post, forse ho messo le parole di Anthony Hopkins riguardo agli effetti speciali. Dimentichiamolo.
  • Baciami ancora. La vera fregatura dell’anno. Imbarazzante.
  • La dura verità. E dovevo fidarmi dei miei voti, non tentare di guardarlo. Snervante.
  • Il mio amico Eric. Ken Loach, ma non solo. Non gli avrei neanche dato una speranza, e invece mi sono pure divertito.
  • Planet 51. Un’oretta e mezza passata veloce. Rimane l’Alien da passeggio.
  • Triage. Fa riflettere, ma non è nemmeno un film bellissimo.
  • Jennifer’s body. Proposito: non fidarsi più di Diablo Cody.
  • 2012. Ma si, gli effetti speciali si potevano combinare col 3D, ma ci sono delle scene vergognose.
  • Capitalism: a love story. Peccato non ne facciano una versione italiana.

In futuro guarderò Il mio vicino Totoro e Up, “inspiegabilmente” nella categoria dei due asterischi, ma che, mi sa tanto, riserveranno diverse sorprese.

 

Consigliati e visti (7) – Anno 2009

Un laconico post elencava i film del 2009, quasi nascosto tra gli altri, senza nemmeno un fronzolo, un asterisco.

  • 500 giorni insieme. Non ho gridato al miracolo quando l’ho visto.
  • A serious man. Non sapevo se ridere o riflettere. Non è il solito film dei Coen.
  • Basta che funzioni. Woody Allen si rifà del tempo perduto, e torna quasi il solito regista.
  • Bastardi senza gloria. Il più bel film dell’anno.
  • Brothers. Attenti, può essere una fregatura.
  • Capitalism: a love story. Il titolone e il regista preparavano a chissà che cosa. Peccato sia legato agli eventi statunitensi.
  • District 9. Divertimento e se volete anche riflessioni.
  • Gli abbracci spezzati. Mi tocca gridare al capolavoro per ogni film di Almodovar. Mi è piaciuto più di altri.
  • Gran Torino. Il più bel film dell’anno. Mi devo ripetere.
  • I love Radio Rock. L’epoca, i personaggi e la musica ritratti ti fanno venire nostalgia dei sixties. O almeno, ti viene voglia di nascerci dentro.
  • Il nastro bianco. Non dico che non mi è piaciuto, ha delle cose notevoli…The village non è la stessa cosa???
  • L’uomo che fissa le capre. Non so perché non l’ho ancora rivisto…
  • Nemico pubblico – Public enemies. La biografia di Dillinger diretta da Michael Mann. Si poteva pretendere di più?
  • Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo. Bah, a parte il cast  e il regista….
  • Terminator: salvation. Ti tocca recuperarlo per forza se vuoi saperne di più della saga.
  • The wrestler. Aspetto di rivederlo, per capire, per meravigliarmi, per Marisa Tomei.
  • Una notte da leoni. Il film che mi ha fatto più ridere, con degli elementi improbabili da dover incastrare. Tipo la tigre nel bagno.
  • Videocracy – Basta apparire. Avevo la nausea alla fine del film.
  • Watchmen. Vederlo una volta non basta, quindi avrebbe senso l’acquisto del dvd.

Consigliati e visti (6) – Me li immaginavo proprio così?

Dal post sui migliori film del 2008, i film che raccoglievano tutti i miei favori solo leggendone le recensioni. Le aspettative qui erano alte, molto alte.

  • Changeling. Di Eastwood, che piano piano è entrato in una fase non capita da diverse persone (pure da me)…
  • …Tranne che per Gran Torino, dove si vede un addio come attore, ma non come regista. Fantastico finale.
  • Shine a light. Martin Scorsese ad un concerto degli Stones. Due miti che si incontrano, e il risultato non è affatto male.
  • Il cosmo sul comò. Dovrei allontanarmi da Aldo, Giovanni e Giacomo. Lasciamo lì dov’è Tre uomini e una gamba, non dimentichiamo Chiedimi se sono felice, ma non andiamo al cinema ogni volta che esce un loro film.
  • Il divo. La più bella biografia di un politico italiano, anche se non parla di tutta la vita di Andreotti, ne fa un ritratto a tratti divertente, a tratti inquietante, a tratti pop.
  • The millionaire. Tanto casino per poco o niente. Dovevo rivederlo, ma il dvdrec non era d’accordo.
  • Gomorra. Altro caso editoriale, cinematografico, televisivo. Naturale che debba rivederlo, per indignarmi ancora di più.
  • Burn after reading – A prova di spia. Quasi mi passava inosservato, questo film dei Coen. La prima volta mi sono divertito meno della seconda, ma è entrato in archivio.
  • Tropic Thunder. Ok, una visione, se volete anche due, ma possiamo dimenticarlo se volete. Anche Tom Cruise in uno dei suoi ruoli migliori può essere lasciato all’oblio.
  • Star trek – Il futuro ha inizio. Non sono proprio un trekkie, ma J.J. Abrams ha fatto un’operazione convincente…
  • Milk. Da Sean Penn questo e altro. Credevo però fosse una biografia molto più esaltante.

Consigliati e visti (5) – Quando le aspettative crescono

Dai tre ai cinque asterischi. Quando non aspetteresti tanto e pagheresti pure per vederlo.

  • Hancock. Un supereroe con i problemi che altri non hanno avuto. Bello finchè non diventa come gli altri.
  • Iron man. Altro eroe americano, con ancora più ironia. Non chiedevo tanto altro.
  • L’incredibile Hulk. A parte Abominio non mi ha interessato tanto. Due orette passate alla tv.
  • Prospettive di un delitto. Interessante per il cast e per il montaggio. Ricorda altri film ben più famosi.
  • JCVD. Un pò tarantiniano, con una star al crepuscolo (?) che si prende in giro, un pò come gli altri in The expendables.
  • E venne il giorno. Il finale, che ribalta sempre tutto per il regista, fa riflettere un pò troppo. E non è il caso.
  • In Bruges – La coscienza dell’assassino. 5 asterischi. Non mi aspettavo granché, ma merita un’altra visione.
  • La banda Baader- Meinhof. Molto interessante, non solo per ciò che riassume. Meglio di Romanzo criminale.
  • Oxford murders – Teorema di un delitto. La delusione più grande. Non mi viene neanche la voglia di rivederlo.
  • W. Oliver Stone ha un bel coraggio, come al solito, e mi pare anche per la distribuzione. Un instant movie per ogni presidente!!!