La mia concezione di donna?

In ordine alfabetico, tenendo conto solo di alcuni film drammatici che amo, che ho buttato e che ho visto di recente.

A beautiful mind: una moglie così, che sopporta proprio fino all’inverosimile il marito, è da sposare.

Blow: Penelope Cruz all’improvviso, moglie del boss colombiano…

C’era una volta in America: una ragazza che ti imbriglia così, con quegli occhi.

Canone inverso: qui mi prendo le labbra, con cui mi può dire tutto.

Carne tremula: dare la vita ad un figlio così, come all’inizio del film, è quasi una benedizione.

Casablanca: “dividerla con Laszlo…può anche essere…”

City of angels: vederla correre in bicicletta dopo aver fatto l’amore, ma senza il Tir.

Donnie Brasco: una moglie così, che non ti chiede che lavoro fai…

Dracula di Bram Stoker: solo per la sua innocenza.

Elizabeth: una donna con gli “attributi”, ma d’oro.

Fearless: una madre sola che si trova un’amico come Jeff Bridges dopo la dipartita del figlio.

Frankenstein di Mary Shelley: essere la compagna del mostro, perché no…

Gandhi: remissione, devozione che vanno oltre…

Heat – La sfida: non so chi preferire tra la moglie di Al Pacino o quella di Val Kilmer.

Il cacciatore: perché De Niro ha quasi sempre ragione riguardo a Meryl Streep.

Il colore viola: perché vorrei lei avesse un rapporto così con i figli e con la sorella, una felicità che fa piangere, anche dopo tutte quelle disgrazie.

Il grande freddo: un’amica che vuole concepire un figlio con te.

Il nemico alle porte: gli occhi più belli per una cecchina.

JFK – Un caso aperto: la famiglia americana, forse a volte la sogno così, come per Garrison.

L’albero della vita: può aspettare qualche secolo?

L’attimo fuggente: lei che non concepisce assolutamente la poesia, specie se declamata nella sua classe, e poi si presenta davanti a te incazzata.

La finestra di fronte: ovvero lei che entra di sguiscio nella storia.

La leggenda del pianista sull’oceano: valgono le stesse parole di Canone inverso.

La morte e la fanciulla: un’incazzatura così è da lodare, perché ha tutti i diritti dalla sua parte.

La scelta di Sophie: anche se la storia l’ha schiaffeggiata.

La sconosciuta: coraggio e determinazione, in tutto.

La vita è bella: perché è bellissimo conquistarla così.

Le conseguenze dell’amore: “anni e anni che la vedo e non le parlo, eppure…”

Le invasioni barbariche: non accetto ipocrisie.

Lola corre: che le piaccia correre.

Million dollar baby: ancora impegno, coraggio, determinazione, anche se fa la cameriera.

Mulholland drive: non so se preferire “lei” alla smemorata.

Mystic river: diventare la moglie dello sfigato del quartiere per lei non è un problema.

Nato il quattro luglio: “Kyra, se potessi ballare più a lungo con te…”

Sleepers: l’unica cosa che salverei del film, il suo sorriso.

Sugarland express: per l’amore verso il figlio, che le fa incasinare proprio tutto.

The aviator: una come Katherine Hepburn ad esempio…

The boxer: “dimenticarti è difficile, ma una cosa al bar si può sempre bere”.

Titanic: perché voglio che lei esca dal guscio, solo per quello.

Turista per caso: con la scusa del cane si avvicina, come ne Il piccolo principe.

Una scelta d’amore: vorrei lei fosse una madre così per i miei figli.

Vi presento Joe Black: “sono strano, lo so, non sai quanto”.

Will Hunting: con quel sorriso può incantare il mondo.

Ed ancora, nell’ultima settimana ho ampliato il discorso con:

Gilda: perché non ho mai visto il film, basta l’immaginazione.

Gli spostati: una Marylin così, con tutte le fisime, con tutto quel candore.

La donna del tenente francese: sfuggente, anche sugli scogli, anche se dicono male di lei.

La rosa bianca – Sophie Scholl: accusata dalla gestapo, imprigionata, processata, decapitata, tutto per aver contestato il regime.

Marie Antoniette: potrebbe essere la mia regina, anche se non le pago le scarpe?

Maria full of grace: povera, senza lavoro, incasinata, ma non fa certe scelte.

The life of David Gale: la giornalista o quella che condanna la pena di morte?

The others: anche se ha combinato qualcosa di indicibile, anche se non si rende conto di qualcosa di veramente importante, ci tiene ai suoi figli.

Scene di vita (6)

Dopo il passaggio ad Altervista, improvviso e forse improvvisato, torno a frequentare il mare per un pò. Spero di poter aggiornare come e quanto voglio questo blog, ormai diventato un vero lavoro, non retribuito però. Bisogna pur vivere di qualcosa, e per farlo torno a lavorare per poco più di 5 mesi. In futuro però ho in serbo diverse cose, leggete qui

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