Il dottor Stranamore, ovvero:

come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba….tradotto letteralmente dal titolo inglese originale. La fatica non è questa però, perché continuo a leggere di K. e gli spunti aumentano: in una biografia, delle due che ho per le mani, ci sono più di 60 pagine dedicate al prossimo film…E’ anche una goduria, se ho beccato l’edizione a due dvd del film, l’unico non registrato, e non immagino quello dedicato a 2001: Odissea nello spazio, che sfortunatamente non possiedo. Ci sono pure due citazioni, tratte dal Castoro, che ne fanno di diritto, o meglio di conquista, uno dei film della Top 100: 63°. Avevo promesso di guardarli alla fine, ma questo è un tributo, pensato appena ho visto i due tomi in biblioteca.

Ci sono due storie su come K. sia arrivato a questo film: inizio ad essere disilluso sugli USA, ad avere paura, quindi divenne ossessivo anche verso il tema della deterrenza nucleare, della teoria dei giochi e iniziò a proteggere lui e la sua famiglia, dagli altri, ma anche dalla velocità, ad isolarsi e a diventare un pò paranoico. Se ci aggiungete la mania del prender nota di tutto su block notes personalizzati e di catalogare tutto, capirete il mito. Dal Castoro:

Il problema atomico è il solo in cui non c’è la possibilità che qualcuno apprenda qualcosa dall’esperienza. Il giorno che succedesse qualcosa, resterebbe tanto poco del mondo che conosciamo, che l’esperienza non servirebbe a nessuno. Per questo mi è parso un problema da trattare drammaticamente.

Se il punto di partenza è questo, contestato nell’altra biografia, non si comprende perché abbia trattato tutto con la più violenta satira del periodo su un tema così preoccupante, in un modo perlomeno anticonvenzionale. Ancora dal Castoro:

Dato che sempre meno gente trova consolazione nella religione com in un cuscinetto tra sè e il momento finale, temo che inconsciamente si faccia strada una sorta di perverso conforto all’idea che in caso di conflitto nucleare il mondo morirà con noi. Dio è morto ma la bomba c’è ancora; così, le persone non sono sole nella terribile vulnerabilità della loro mortalità. (…). Per me, l’unica vera immortalità è ciò che mette in pericolo la specie; il solo male assoluto, quello che minaccia di annientarla.

Perché quindi ne è uscito un film così? Magari all’inizio voleva trattarlo veramente in modo drammatico, ma ci sono due fattori importantissimi: l’impossibilità di considerarlo troppo serio e Peter Sellers. C’è un aneddoto su quando K. e James Harris iniziarono a scrivere il film, ed uno per il poi. Ci impiegavano anche la notte, e nelle ubriacature di parole ridevano di un’eventualità: e se nella Stanza della guerra avessero avuto fame? Ordinavano due pizze? Ecco spiegato il catering nel film? Il progetto andava avanti comunque come dramma, ma quando i due si lasciarono, ed è l’altro aneddoto, il regista disse al produttore che lo voleva in veste di “commedia”, e il secondo si lamentò che non poteva lasciarlo solo per dieci minuti che tentava di affossare la sua carriera…

L’ispirazione venne da un libro di Peter George, anche lui ossessionato dal nucleare, consigliato da uno dentro ai possibili scenari bellici. Per l’atteggiamento che assunse trovò una mente fertile di satira, ovvero Terry Southern, che forse propose il titolo. La Columbia si fece carico del film, ma forse impose la partecipazione di Peter Sellers (le fonti discordano), in difficoltà non solo economiche. Apriti cielo…Per i soliti problemi di un film di K. si fece avanti addirittura il governo USA, con dietro l’Aeronautica. Altro problema poteva essere la scenografia della Stanza della guerra, e Ken Adam ne fece, al secondo tentativo, qualcosa di esemplare, un pò copiato ma che diffondeva, insieme al regista in giro per il set, un certo senso di oppressione; tutti dovevano poi camminarci con le pattine… Sellers poi aveva problemi coi ruoli, e non si fece carico del 4 personaggio, il pilota del bombardiere. Lui garantì un’improvvisazione geniale, tanto in sintonia col regista che si è detto fosse stato un duetto jazz, in cui uno aiutava e completava l’altro; la sceneggiatura aveva quindi meno importanza.

Il finale è stato tagliato per due motivi. Ciò che pare un taglio, ovvero dopo che il dottor Stranamore che si alza dopo essersi reso conto che il mondo stava per finire (nelle sue fauci forse), è perché si era pensato ad una battaglia a torte in faccia tra quelli della Stanza. Non convinceva, non era stato cassato dalla MPAA e dalla Columbia, e intanto JFK venne assassinato, per questo venne tagliato. Ci fu poi una certa discussione su chi avesse scritto la sceneggiatura, (confortata dall’insuccesso di A prova di errore, accusato di plagio e dal plauso di critica e pubblico, distribuito anch’esso dalla Columbia); con Southern, non proprio accreditato per lo script, una delle biografie ipotizza un possibile coinvolgimento di K. nel porno di autore, ma così venne fuori che “solo di rado K. riconosceva agli altri scrittori il giusto merito”. Intanto diventò famoso, senza star dietro a nessuna corrente, tipo la Nouvelle vague, o anticipando la New Hollywood, tra Hollywood e l’Inghilterra…

Ghezzi nel Castoro parla di satira pure per i nomi, di città o persone, e di sesso nel film, dappertutto, in forma di metafora o diretto, accennato o reso romantico. Ci vede anche la “crisi di comunicazione” tra gli ambienti. Io ci aggiungerei pure una ironica e spaventevole noncuranza del tempo che passa: a parte Mandrake, viene raddoppiata nei comandi ripetuti nel B ’52.

 

 

Orizzonti di gloria

Poco prima di rivederlo ho preso in mano il Ghezzi, e…c’ho rinunciato. Fin dal suo acquisto sapevo a cosa andavo incontro, che ci sarebbero state delle incomprensioni, quindi ho saltato a piè pari quasi tutto ciò che ha scritto, comunque pensando che per i prossimi film sarebbe comunque stata una fonte utile, almeno di riflessione. Le due biografie sono utili, si completano e si differenziano tra loro, e c’è qualche riflessione critica, oltre ai fatti e alle parole dei protagonisti, ma credo che domani prenderò in mano anche il Mereghetti e Morandini, oltre a Film.tv.it. Orizzonti di gloria doveva essere un film pacifista, o perlomeno critico verso l’esercito, ma nel Castoro se ne dubita…

Paths of glory, del 1957, è un film di Guerra, forse il migliore, visto che è presente nella Top 100, di recente compilazione, in 67° posizione. E’ tratto da un romanzo del 1935 di Humprey Cobb. E’ anche un Drama, e capiamo tutti perché..nient’altro da scrivere sul genere, anzi no: Ghezzi ipotizza che il bellico sia IL genere di K. (anche nel Castoro si usa questo abbbreviativo, ma ci avevo già pensato prima, durante la lettura delle biografie): era inoltre appassionato alle guerre, e riservò attenzione alle figure dei generali nei film a venire. Dal libro di Vincent LoBrutto (ma G. amplia moltissimo il discorso), parla Kubrick:

Il soldato è un catalizzatore, perchè tutte le circostanze che si trova a dover affrontare sono cariche di appassionata intensità. Con tutto il suo orrore, la guerra è una forma di dramma puro, probabilmente perché costituisce una delle poche situazioni rimaste in cui gli uomini si alzano in piedi e si battono per quelli che credono siano i loro principi.

K. aveva già pensato di girare un film di guerra insieme a Harris, suo produttore di fiducia. Erano entrambi sotto contratto di esclusiva con la Mgm, che non voleva o poteva far girare loro Paths of glory. Avviarono quindi un progetto per lo studio, mai concluso, con Calder Willingham (colui che fece scoprire a K. l’humour nero) e nel frattempo fecero lavorare Jim Thompson, “collaboratore” a Rapina a mano armata, dato che il regista sapeva di doversi comunque appoggiare ad uno scrittore. Saputo ciò, la Mgm fece cadere l’accordo. Si fece avanti Kirk Douglas, procrastinando comunque il film, che coinvolse la United Artists. L’impazienza, mood che li accompagnava in quel periodo, li portò a Gregory Peck, ma anche lui era impegnato, quindi non riuscivarono a trovare attori disponibili. Tornò a farsi sentire Douglas, e si firmò un contratto, piuttosto impegnativo per il regista e il produttore, ma l’attore fece carico la United Artists della futura distribuzione e pure dei soldi. A Monaco, dove è stato girato, Douglas trovò una sceneggiatura rimaneggiata a fini commerciali, ma, potete non crederci, è tramite lui che Orizzonti di gloria è arrivato ai nostri occhi così com’è; per K. il tarallucci e vino che poteva essere, era il prezzo da pagare per ottenere il contratto con la United.

Ad interpretare il generale Broulard, quello che per tutto il film pare la parte buona del comando, o almeno quella ragionevole, c’era Adolphe Menjou, che aveva già lavorato con Chaplin, che poi dichiarò:

Il più grande regista che lanciò la mia carriera fu Charlie Chaplin. Stanley è il regista con il quale ho lavorato che ha il modo di dirigere più simile al suo, nel senso che l’attore ha sempre ragione e il regista ha sempre torto…Diventerà uno dei dieci registi migliori. Quando? Generalmente sono necessari tre film, quindi immagino che sarà il prossimo.

Richard Anderson era il Maggiore Saint-Auban, colui che interroga i soldati nel processo. Diede un ottimo aiuto a K., non solo per il suo ruolo. A me è rimasto impresso questo dialogo tra loro:

K. Che cosa intendi per eccitante? E’ come lavorare a Hollywood…

A. (senza gli studios a due passi, il set) era più alla mano, meno rigido, meno formale e con meno gente intorno.

Infatti il regista, forse, approfittò della situazione potè tornare alla fotografia e alle riprese, a mangiarsi altri pezzi di un film (l’operatore fu insignito del credit di direttore della fotografia, anche se ne stava lontanissimo, immagino io). Una delle sue ossessioni era l’autenticità, che portò alla costruzione di un campo di battaglia realistico, ma problematico da gestire. Inoltre, ciliegina sulla torta:

K. “Avevamo sei macchine da presa poste una dietro l’altra su un carrello, che correva parallelo all’attacco”

L’altra ossessione era la metafora di un’altra partita a scacchi con delle pedine umane.

Ci furono altri problemi con delle anatre cotte, il resto del cast e con gli innumerevoli ciak, mentre il finale, con la canzone cantata da Christiane Harlan, futura terza moglie di K., non corrispondeva a quello originale, ma il regista assicurò che decise così senza essere influenzato della ragazza. L’ideona poi, ciò per cui Ghezzi dovrebbe aver scritto parecchio, fu quella di far cantare coloro che erano già morti all’inizio del film. Con questo film K. lascia Gerald Fried, ma ci sono altre ultime cose legate alla colonna sonora.

In Europa fu trionfo, tranne in Francia e per i francesi, che non facevano una bella figura; si negoziò sulla frase introduttiva al film, che rimandava al valore della nazione, ma venne proiettato per la prima volta solo negli anni ’70. Il Cahiers scrisse che K. “si è fatto imbalsamare nel commercio intellettuale”, tanto per capirsi. Ebbe problemi anche altrove, con l’esercito americano. Non fu neanche questo fonte di guadagno.

Successivamente K. incontrò Marlon Brando, e giocarono a qualsiasi cosa invece di dedicarsi ad una sceneggiatura in cui c’era di mezzo Peckinpah e che c’entrava con Pat Garrett e Billy the Kid.

Le Top 100 per decennio

Qui si fa sul serio, anche se ho anticipato nei commenti di alcuni giorni fa le Top 100 per decennio. Era uno dei post previsti, è un modo per scomporre il risultato di un lavoro immane. Ho preso infatti i film migliori per Filmtv.it (caso vuole che, a parte qualche eccezione, erano presenti coi voti più alti in tutte le altre fonti), quindi il loro voto, poi sono andato su IMDB, e anche lì ho scaricato i migliori (che hanno avuto almeno 1000 voti); con un’altra fonte sono arrivato ai voti di 3,5 stelle per Mereghetti, che aveva pure un’appendice nel dizionario con le 4 stelle; Morandini è stato facile, ma non ho incluso i voti 4 e 5 del pubblico, altrimenti chissà cosa veniva fuori; Mymovies è anche Morandini, quindi non sono andato in cerca di altri titoli da metter dentro. Con Extreme movie manager, un software immenso, ho scaricato ciò che mi serviva a fare le medie di voto, ma anche gli attori, i registi, i produttori, i montatori…no, niente costumiste, altrimenti non l’avrei pagato solo 10 euro…

Per trovare i migliori è stato facile, bastava raddoppiare i voti, mentre per Mereghetti e Mymovies ho fatto delle proporzioni. Ecco quindi le medie di voto, che con un foglio elettronico sono gestibilissime. Sono arrivato ad aggiungerci le info di base, ma così è possibile scomporre tutto per decenni, stati, generi. Ho già postato altre classifiche parziali, senza un database o critico alla volta, senza gli onnipresenti USA, col voto del pubblico, assente nella Top 100 di riferimento, ma penso che sia più godibile il prossimo foglio elettronico, visibile anche qui.

La matematica applicata al cinema…e figuratevi se ho finito così…

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Una Top 100 col pubblico immezzo

Toh, ho preso un appuntamento settimanale, quello delle Top 100, che riserva sempre sorprese, e ce ne saranno tante nelle prossime settimane. Basta un foglio elettronico.

Post scriptum: ho deciso di infilare tutte le Top 100 già composte per il blog in un foglio solo, più comodo per voi, e che potete esplorare se avete notato i titoli dei fogli in alto a sinistra. Ah, c’è anche un omaggio, fatto per voi in 5 minuti. Sempre se si può applicare la matematica al cinema, roba che fa sempre storcere il naso a qualcuno.

Dopo la Top 100 definitiva, dopo quelle senza un database o critico, ho deciso di andare incontro al pubblico, quindi, oltre a Filmtv, IMDB, Mereghetti, Morandini/critico e Mymovies, ho incluso nelle medie di voto originali anche Morandini/pubblico. Per chi non lo sapesse, è quel secondo voto che trovate nel dizionario, o nel cd-rom, sintesi di botteghino e consensi popolari.

A sinistra ci sono le posizioni originali, in Top 2500. In giallo i film che sono entrati nella classifica a furor di popolo.

Ma come son belli i fogli elettronici….

In queste due o tre settimane ero poco attivo per una ragione: il pc era andato, quindi non avevo grosse libertà, a parte quella di guardare film. Il Torneo si è concluso per poca partecipazione, ci tengo a precisarlo, ma con un nuovo processore e una nuova scheda madre dovevo impegnarmi, perché la sfiga c’ha il suo séguito e in una biblioteca qui vicino non sapevano chi fosse Billy Wilder e non conoscevano i Castoro cinema…figurarsi a trovarlo…Aspettando quindi Amazon (se domani non mi metto sotto coi film) mi son fatto ore e ore sul pc riparato, ed ecco aggiornate le liste dei film visti finora e di quelli registrati (evidenziate le novità, il primo foglio è una scaletta di massima delle visioni future). Google permette di condividere un foglio elettronico, cosa già ostica per molti, ma io sono cresciuto a Openoffice e cinema, quindi ecco che ho elaborato l’idea de Il bibliofilo, che si lamentava di Morandini, ed ho compilato una serie di Top 100, cosa resa possibile con un pò di pratica su celle e formule. In quest’altro foglio (ampliato con delle novità) quindi la lista dei film che, in media, hanno avuto almeno 7, con addirittura i link a Filmtv.it (prossimamente qualcosa di più completo, ve lo assicuro), ma anche, evidenziati, i film che potrebbero essere in Top 100 se non si considerasse, uno alla volta, ogni database o critico.

Senza Filmtv a spiccare è Volver, di Almodovar, già 101esimo in quella omnicomprensiva…

…attenzione, dopo una riflessione ho deciso di non parlare di posizioni, perché è questione di decimali o centesimi, quindi elencherò solo i film che entrano in classifica.

Tutta una serie di episodi di Heimat 2 e Ombre rosse, Hollywood party, Alba tragica, Pentimento e Aurora. C’è spazio per Miyazaki, Le vite degli altri, e Decalogo 4. Ultima posizione della Top 100 se non esistesse Filmtv.it (che qualcuno ce ne scampi!!!!) è quella occupata da Le vacanze di Monsieur Hulot, ma vale la questione dei decimali, prendete tutto come un gioco.

E se non ci fosse IMDB? Bisognerebbe inventarlo, oppure pensare ad un abbozzo di classifica dove torna Amarcord ed entrano Ombre rosse, I vitelloni e Sfida infernale. Ci sono anche L’enigma di Kaspar Hauser e Freaks. In tutti i casi quindi la Top 100 viene modificata in parte, ma non sconvolta.

Senza Mereghetti? C’era una volta in America e The departed, ad esempio. Ci sono anche Hiroshima mon amour, L’albero degli zoccoli e La terra trema, Tabù di Murnau e Volver, presente anche qui, ed entrano in Top 100 pure Schindler’s list e Psyco, Wall-E e Shining. Vite vendute all’84, poi Come vinsi la guerra, Il settimo sigillo e Aurora.

Il Morandini, causa di immense incaxxvolature di Marco, provoca altrimenti un Gli amici di Georgia in prima posizione, ma anche Il padrino – Parte II in seconda (sbagliavo quindi). Entrano La vita è meravigliosa, Testimone d’accusa, The elephant man, Casinò, il Frankenstein del ’31. Tornano Amarcord, L’enigma di Kaspar Hauser, Freaks, Sfida infernale e I vitelloni, ma ci sono altre new entry, come The blues brothers, E.T. L’extraterrestre, Gioventù bruciata, Giungla d’asfalto, Gli uccelli, Germania anno zero.

Queste classifiche lasciano il tempo che trovano, me ne rendo conto con la Top 100 senza Mymovies: Blade runner in prima, Cenerentola in seconda…Gran Torino c’è, L’accordatore arriva dalle retrovie, ma da ancora più lontano arriva Rapacità. Gli spietati, La vita è meravigliosa, Notorious – L’amante perduta, Tarda primavera, Scala al paradiso, Duello a Berlino, Il gusto del sakè, Il lamento sul sentiero, Monsters and Co. Il bandito della casbah…punto.

Quale classifica “senza” preferireste?

La Top 100 definitiva….credo…

Chi frequenta questo blog credo o spero sia andato nella pagina della Top 100. Ormai l’ho cancellata, per l’aggiornamento definitivo e per una questione di vergogna. Nella mia testa frullava una cosa, un dubbio: cosa ci faceva Monsters and Co., film d’animazione del 2001, in 15a posizione???

Da lì, quasi come in Inception, una domenica di un mese fa, è venuto un moto d’orgoglio che è proseguito per dei giorni durissimi: prima ho copiato i film da 4 o 5 stelle di Filmtv.it…8000 film, con i quali ho estrapolato, via foglio elettronico, voto, regista, anno e, cosa importante, il titolo originale; poi, con Extreme movie manager, ho scaricato i voti di IMDB (pure millemila informazioni che posso utilizzare in futuro), ed ho aggiunto alla lista, finalmente con un numero di catalogo per ogni film, i film ai quali il database dava almeno un voto di 8, se votato da una certa cifra di persone; sono andato giù pure di Mymovies, con lo stesso software, ma non ho copiato nessun film a 4 o 5 stelle. Invece, per tenacia, per stupidità, per completezza, fate voi, ho preso in mano il Mereghetti, e con la sua appendice per i voti a 4 stelle ed una lista trovata online con quella dei voti a 3,5 stelle, ho ridotto un pò il lavoro di spulciare i voti di tutti gli 8000 e passa film copiati all’inizio, con l’aggiunta di altri titoli….Credete che sia finita così? Eh no, uno si fissa su una cosa ed ha comunque dei limiti (Rottentomatoes e Metacritic, ad esempio, che non hanno uno script di raccolta dati su Extreme movie manager), quindi ho preso il Morandini, e via di voti anche lì, via di altri film da inserire nel foglio elettronico.

Ma come fare una classifica se Filmtv.it ha voti da 1 a 5, come Morandini, mentre IMDB ha decimali e voti da 1 a 10? Si moltiplicano i primi per due. E Mymovies? Da 1 a 4 si calcolano come 2,5, 5, 7,5 e 10. Mereghetti invece? 1,5 corrisponde a 3,75, 2 a 5,  2,5 a 6,25,  3 stelle sarebbero pari ad un voto di 7,5; 3,5 a 8,75 mentre il 4 è quello più alto, come per gli altri, il 10. Ho fatto le proporzioni quindi, e mi aspetto una correzione, se possibile, da parte vostra.

Se faccio le proporzioni è facile poi fare una media dei voti, ed ecco che si arriva alla Top 100, alla Top 2500 (con voto minimo di 7), e in cascata una serie infinita di post con i dati di IDMB, un ripensamento sui registi da seguire, o almeno dei cicli di visione dei film che ho registrato. Nei prossimi giorni compilerò un foglio elettronico di Google con la Top 2500 e altri dati interessanti.

Ecco a voi l’impensabile, l’irraggiungibile, l’incomparabile, l’irragionevole Top 100 definitiva….almeno credo.

100) Ordet (Danimarca – 1955) – Drammatico – di Carl Theodor Dreyer

99) Sentieri selvaggi ( USA – 1956) – Western – di John Ford

98) Sussurri e grida (Svezia – 1973) – Drammatico – di Ingmar Bergman

97) Mystic River (USA, Australia – 2003) – Drammatico – di Clint Eastwood

96) Scandalo a Filadelfia (USA – 1940) – Commedia – di George Cukor

95) Una notte all’Opera (USA – 1935 ) – Comico – di Sam Wood

94) Un dollaro d’onore (USA – 1959) – Western – di Howard Hawks

93) Rosemary’s Baby (USA – 1968) – Horror – di Roman Polanski

92) I soliti ignoti (Italia – 1958) – Commedia – di Mario Monicelli

91) Un condannato a morte è fuggito (Francia – 1956) – Drammatico – di Robert Bresson

90) Million Dollar Baby (USA – 2004) – Drammatico – di Clint Eastwood

89) Il cameraman (USA – 1928) – Comico – di Edward Sedgwick

88) Il gabinetto del dottor Caligari (Germania – 1920) – Horror – di Robert Wiene

87) Roma città aperta (Italia – 1945) – Drammatico – di Roberto Rossellini

86) I Nibelunghi (Germania – 1924) – Drammatico – di Fritz Lang

85) Io e Annie (USA – 1977) – Commedia – di Woody Allen

84) La furia umana (USA – 1949) – Poliziesco – di Raoul Walsh

83) I quattrocento colpi (Francia – 1959) – Drammatico – di François Truffaut

82) Andrej Rublëv (URSS – 1969) – Drammatico – di Andrej Tarkovskij

81) Mezzogiorno di fuoco (USA – 1952) – Western – di Fred Zinnemann

80) Scarpette rosse (Gran Bretagna – 1948) – Drammatico – di Michael Powell

79) Il cacciatore (USA – 1978) – Drammatico – di Michael Cimino

78) Rocco e i suoi fratelli (Italia, Francia – 1960) – Drammatico – di Luchino Visconti

77) L’intendente Sanshô (Giappone – 1954) – Drammatico – di Kenji Mizoguchi

76) Vivere (Giappone – 1952) – Drammatico – di Akira Kurosawa

75) Ran (Giappone – 1985) – Drammatico – di Akira Kurosawa

74) Il mistero del falco (USA – 1941) – Noir – di John Huston

73) Blade Runner (USA – 1982) – Fantascienza – di Ridley Scott

72) Il monello (USA – 1921) – Commedia – di Charles Chaplin

71) Toro scatenato (USA – 1980) – Drammatico – di Martin Scorsese

70) Rashômon (Giappone – 1950) – Drammatico – di Akira Kurosawa

69) Eva contro Eva (USA – 1950) – Commedia – di Joseph L. Mankiewicz

68) A qualcuno piace caldo (USA – 1959) – Commedia – di Billy Wilder

67) Orizzonti di gloria (USA – 1957) -Guerra – di Stanley Kubrick

66) Arancia meccanica (Gran Bretagna – 1971) – Grottesco – di Stanley Kubrick

65) La fiamma del peccato (USA – 1944) – Noir – di Billy Wilder

64) M, il mostro di Düsseldorf (Germania – 1931) – Drammatico – di Fritz Lang

63) Il dottor Stranamore (Gran Bretagna – 1963) – Grottesco – di Stanley Kubrick

62) Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza (Germania – 1992) – Drammatico – di Edgar Reitz

61) Intrigo internazionale (USA – 1959) – Spionaggio – di Alfred Hitchcock

60) Amici di Georgia (USA – 1981) – Drammatico – di Arthur Penn

59) La finestra sul cortile (USA – 1954) – Thriller – di Alfred Hitchcock

58) Casablanca (USA – 1942) – Drammatico – di Michael Curtiz

57) Amanti crocifissi (Giappone – 1954) – Drammatico – di Kenji Mizoguchi

56) La grande abbuffata (Francia – 1973) – Grottesco – di Marco Ferreri

55) Il padrino – parte II (USA – 1974 ) – Drammatico – di Francis Ford Coppola

54) La leggenda di Narayama (Giappone – 1958) – Drammatico – di Keisuke Kinoshita

53) Salvatore Giuliano (Italia – 1962) – Drammatico – di Francesco Rosi

52) Quei bravi ragazzi (USA – 1990) – Gangster – di Martin Scorsese

51) Senso (Italia – 1954) – Melo – di Luchino Visconti

50) La sottile linea rossa (USA – 1998) – Guerra – di Terrence Malick

49) L’uomo di Aran (Gran Bretagna – 1934) – Drammatico – di Robert Flaherty

48) Paisà (Italia – 1946) – Drammatico – di Roberto Rossellini

47) Ivan il Terribile (URSS – 1944) – Storico – di Sergej M. Ejzenstejn

46) Nashville (USA – 1975) – Drammatico – di Robert Altman

45) La recita (Grecia – 1975) – Drammatico – di Theo Anghelopoulos

44) Blade Runner. The Final Cut (USA, Singapore – 1982) – Fantascienza – di Ridley Scott

43) Dies irae (Danimarca – 1943) – Drammatico – di Carl Theodor Dreyer

42) Il fascino discreto della borghesia (Francia – 1972) – Grottesco – di Luis Buñuel

41) Monsieur Verdoux (USA – 1947) – Drammatico – di Charles Chaplin

40) L’Atalante (Francia – 1934) – Drammatico – di Jean Vigo

39) Au hasard Balthazar (Francia – 1966) – Drammatico – di Robert Bresson

38) Una storia vera (USA – 1999) – Drammatico – di David Lynch

37) La regola del gioco (Francia – 1939) – Drammatico – di Jean Renoir

36) Nosferatu, il vampiro (Germania – 1922) – Horror – di Friedrich W. Murnau

35) Una gita in campagna (Francia – 1936) – Drammatico – di Jean Renoir

34) Gangster Story (USA – 1967) – Gangster – di Arthur Penn

33) Otto e mezzo (Italia – 1963) – Grottesco – di Federico Fellini

32) Vita di O-Haru, donna galante (Giappone – 1952) – Drammatico – di Kenji Mizoguchi

31) Fanny & Alexander (Svezia, Francia, Germania – 1982) – Drammatico – di Ingmar Bergman

30) Susanna (USA – 1938) – Commedia – di Howard Hawks

29) Il mucchio selvaggio (USA – 1969) – Western – di Sam Peckinpah

28) La grande illusione (Francia – 1937) – Guerra – di Jean Renoir

27) La corazzata Potëmkin (URSS – 1925) – Drammatico – di Sergej M. Ejzenstejn

26) La dolce vita (Italia – 1960) – Drammatico – di Federico Fellini

25) La morte corre sul fiume (USA – 1955) – Drammatico – di Charles Laughton

24) Viaggio a Tokyo ( Giappone – 1953) – Drammatico – di Yasujiro Ozu

23) La passione di Giovanna d’Arco (Francia – 1928) – Drammatico – di Carl Theodor Dreyer

22) I racconti della luna pallida d’agosto (Giappone – 1953) – Drammatico – di Kenji Mizoguchi

21) La palla numero 13 (USA – 1924 ) – Comico – di Buster Keaton

20) Amanti perduti Francia – 1945) – Drammatico – di Marcel Carné

19) Umberto D (Italia – 1951) – Drammatico – di Vittorio De Sica

18) L’infernale Quinlan (USA – 1958 ) – Noir – di Orson Welles

17) Il posto delle fragole (Svezia – 1957) – Drammatico – di Ingmar Bergman

16) La febbre dell’oro (USA – 1925) – Commedia – di Charles Chaplin

15) Full Metal Jacket (USA, Gran Bretagna – 1987) – Guerra – di Stanley Kubrick

14) Cantando sotto la pioggia (USA – 1952) – Musicale – di Stanley Donen

13) 2001. Odissea nello spazio (Gran Bretagna – 1968) – Fantascienza – di Stanley Kubrick

12) Ladri di biciclette (Italia – 1948) – Drammatico – di Vittorio De Sica

11) L’appartamento (USA – 1960) – Commedia – di Billy Wilder

10) La terra (URSS – 1930) – Drammatico – di Aleksandr P. Dovzenko

9) La donna che visse due volte (USA – 1958) – Thriller – di Alfred Hitchcock

8) Quarto potere (USA – 1941) – Drammatico – di Orson Welles

7) Taxi Driver (USA – 1976) – Drammatico – di Martin Scorsese

6) Apocalypse Now: Redux (USA – 2000) – Guerra – di Francis Ford Coppola

5) Viale del tramonto (USA – 1950) – Drammatico – di Billy Wilder

4) Apocalypse Now (USA – 1979) – Guerra – di Francis Ford Coppola

3) Luci della città (USA – 1931) – Drammatico – di Charles Chaplin

2) Tempi moderni (USA – 1936) – Commedia – di Charles Chaplin

1) I sette samurai (Giappone – 1954) – Avventura – di Akira Kurosawa

 

8 1/2, Casablanca ed Eternal sunshine: cosa in comune?

Uno me lo porto avanti da anni e anni, anche se ho dato un’occhiata alla versione colorizzata e stavo per rinnegarlo. L’altro è una scoperta di poco tempo fa, e mi chiedo ancora perché ho aspettato tanto a guardarlo. Il terzo film è quasi perfetto, non solo per chi è coinvolto dietro a ciò che ho visto un bel pò di volte, ma soprattutto per le suggestioni che riesce a darmi.

I tre film del titolo hanno una cosa in comune: niente di simile a eastereggs, niente di complicato, niente di eccessivamente cinefilo, solo il voto nella Top 200.

In questi mesi, quotidianamente ho dato i voti agli ultimi film che mi sono rimasti, dopo un ripensamento sul mio archivio, fatto quasi esclusivamente di dvd registrati, avevo deciso, un anno fa, di eliminarne un pò per volta. E’ nata la serie di post Questi li butto, ed è venuta poi fuori la lista dei film che non sono riuscito ad eliminare (più per volontà che per caso: capirete questa formula già usata più avanti). Poi ho pensato alle cose che sto a guardare in ogni film: regia, attori, certamente, ma anche immaginarmi il dopo finale, o le aspettative che avevo su quel film, o la morale che ne potevo trarre, la sospensione dell’incredulità, come si inserisce nella storia del cinema…sono voti criptici a volte, se avete già letto la Top 200, ma ho sezionato ed analizzato gli ultimi film che mi rimangono.

Quasi ogni giorno, in questi mesi, ho dato quindi i voti a tre film, ma ho aspettato solo oggi per trarne una classifica, quasi scaramanticamente, quasi per non farmi influenzare dalle medie di voto moltiplicate per due, calcolo fatto pochi minuti fa per ogni titolo.

Quindi, che hanno in comune 8 1/2, Casablanca ed Eternal sunshine of the spotless mind? Il voto: 8,3. Ciò conferma, se ce n’era bisogno, la grande opinione che ho di questi film. Il padrino – Parte II è appena sotto, non preoccupatevi.

Nelle prossime settimane, tempo e lavoro permettendo, aggiornerò l’ordinamento della lista in base ai diversi criteri, e magari spenderò alcune parole sui voti estremi che ho dato.

Pensavo di usare questo metodo per criticare i film in futuro, magari facendomi aiutare dai soliti noti e da Filmtv per ampliare le categorie di voto. Non so, ci penserò.