Uno su dieci (10)

(Nello scorso post della serie non ho indicato il film da salvare, che è Leon di Besson.)

Cuore selvaggio: l’ho sempre confuso con Arizona Junior, dei Coen, per lo stesso protagonista, Nicolas Cage. Altra lacuna colmata comunque, anche se mi pare meno bello del film che segue. 6 1/2

Velluto blu: 7+, perché Dennis Hopper, Isabella Rossellini, l’orecchio nel prato, e tanti altri motivi.

Omicidio a luci rosse: ogni tanto ci si dovrebbe fermare a guardare un thriller già visto,  ma qui il colpevole è subito smascherato. De Palma forse non era così bravo, neanche tanto tempo fa. 5+

Complesso di colpa: uno dei film più hitchcockiani del regista, ma la sospensione dell’incredulità stenta a partire. Anche qui poi il colpevole è individuato subito, forse per la presenza di pochi personaggi. Colonna sonora di Bernard Hermann, quello del maestro del brivido. 6

Bug: Ashley Judd irriconoscibile, per un prodotto uscito solo in home-video, in una trama prima drammatica poi quasi fantascientifica, ma l’inganno si svela molto prima. 6+

Frantic: Agitato, più o meno si traduce così. Se non capite la storia delle valigie, è difficile stargli dietro, ma questo era un mio problema, dato che non ho fiducia nei thriller degli anni ’80 e ’90. 5

The village: Rivedere anche qui il film sapendo del finale è molto rivelatorio. Poi c’è la metafora sugli Usa…7

Femme fatale: Torno a De Palma con un incipit unito non dal piano sequenza, ma dalla colonna sonora. La trovata della trama è piuttosto banale, quasi da serie B, peccato. 5

Walk the line – Quando l’amore brucia l’anima: musica e vita sono aspetti quasi esclusi dalla trama, dedicata piuttosto alla storia d’amore con June Carter. Eppure Johnny Cash meritava più giustizia. (Finalmente ho capito cosa è successo nella prigione di Folsom, quella del disco). 6

Ratatouille: Alla Pixar sono sempre più bravi. Basterebbe la fuga del protagonista tra carrelli e pentole a dimostrarlo, ma ci sono dei dubbi pure sul target al quale è dedicato il film…eh si, ormai siamo a livelli di film, non di cartone animato.  7.

Il treno per Darjeeling: e dopo le famiglie disfunzionali, dopo individui problematici, ecco tre fratelli che viaggiano per l’India in cerca di spiritualità, con un treno che vorrei prendere pure io. L’umorismo è perlopiù sottile, mai sbracato, e con dei tormentoni e delle trovate che mi fanno pentire di aver sempre sottovalutato questo film. 6++

Vorrei salvare due film, non potrei veramente fare a meno di loro: Velluto blu e Ratatouille.

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