2500 film e non sentirli – Un’analisi

Nella mia vita ho sempre avuto una certa passione per il cinema: fin dall’infanzia ricordo di essermi immerso nei film, con Duel e A 30 secondi dalla fine, anche se non li capivo granchè. Ci sarebbero voluti anni prima di rivederli, ma nel frattempo ho visto circa 2500 film, alcuni più e più volte, come Matrix e Harry, ti presento Sally, mentre altri li aspetto da anni in tv, ed altri ancora fanno parte delle lacune che un buon cinefilo (ma mi spiegate poi la differenza con l’appassionato di cinema? Grande interrogativo…) dovrebbe prima o poi colmare. Intanto continuo a non mancare di mettere timer al dvd-recorder e al Medley

Questa è un’analisi della mia vita in cinema, suddivisa per gli elementi che ognuno usa per classificarli e per dividerli: generi, anno di uscita, nazionalità, registi, etc.

Parto con i generi. Mi servo della ricerca avanzata di Filmtv, dalla quale estraggo la quantità di film per genere, e uso il sito anche con Extreme movie manager, senza il quale non potrei assolutamente far niente di tutto ciò. Quindi se volete più semplicemente sapere se e quanti film ho visto di un tal genere, la frase utile è “in proporzione, rispetto ai film usciti in Italia e divisi per genere, nella sua vita Gegio ha visto…”.

Nella mia vita c’è un assoluto predominio delle commedie, ne ho viste più del dovuto a quanto pare. Se inserisco pure i film comici nella categoria c’è un abisso rispetto alle proporzioni di Filmtv. Di converso i film drammatici li ho poco frequentati, come i documentari del resto. Invece c’è una grossa presenza di fantascienza e di fantasy, ma non so come, forse per la mia adolescenza…Negli anni ’90 poi ho aumentato notevolmente la quantità di thriller visti, ma non sono sufficienti, o forse non mi fido più del genere. Il western invece non mi è mai piaciuto abbastanza e si vede dai numeri. Animazione, sentimentale, grottesco, tutti generi ai quali mi devo prestare un pò di più. Passione poi di un certo periodo della mia vita erano gli action-movies, ma non ho assolutamente voglia di recuperare gli ultimi usciti, quindi ecco le mie deficienze. Poi ho visto molti gialli e polizieschi, ma non ricordo quando…Per tutti gli altri generi, peraltro minori, c’è praticamente parità.

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Lo sapevo, o almeno lo immaginavo: ho visto più film degli anni ’90 del dovuto. Fino a qualche tempo fa poi osannavo quel periodo, dicendo addiruttura che il ’94 è stato un anno di svolta: Pulp fiction, Forrest Gump, per dirne due. Sembra però superato dal quinquennio successivo, dal ’95 al ’99, in cui mi cibavo letteralmente di cinema, a casa e in sala. Se vi domandate quando mi è nata la passione per il cinema posso sicuramente dire negli anni ’90, ma solo succesivamente l’ho coltivata. Ho visto quindi molti film usciti dal 2000 in poi, ma si vede che qualcosa, tipo il blog, e le conoscenze, i consigli che mi hanno dato, ha bloccato tutto, e sono tornato indietro. Ho recuperato alcune delle mie lacune, dagli anni ’40 in poi, ma c’è sempre un abisso con ciò che è uscito negli anni ’80: non avevo le vhs, andavo al cinema molto spesso, d’estate, ma in tv guardavo cartoni animati e telefilm. Perché allora guardare oltre 500 film del decennio peggiore del cinema? Non so quando li ho guardati, lo giuro. Ora sono diventato molto più selettivo, se mi sono perso molti dei film usciti tra il 2004 e il 2008. Certo, in futuro dedicherò ancora tempo e spazio alle prime visioni tv, ma ormai so fiutare i film buoni, e ho un certo fiuto pure per le sole.

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Qui ci vuole però una precisazione: ogni film può avere una produzione con più stati coinvolti, quindi, forse come Filmtv, prendo in considerazione anche quelli a margine. Per esempio, per Babel di Inarritu c’è si il Messico, ma anche la Francia e gli USA, quindi la Francia, gli USA e il Messico hanno prodotto un film a testa.

Il mio cinema è americano, lo confermano anche i dati: più di metà dei film che ho visto in vita mia sono prodotti in America. Se poi guardo alla Gran Bretagna, capirete che gli attori devono essere di lingua inglese. Ho visto però pochi film tedeschi, italiani (ho qualche pregiudizio sul cinema nazionale) e francesi. Tutti gli altri stati, o quasi, non sono sproporzionati rispetto ai dati di Filmtv, ma se guardo alle macroregioni, tipo Estremo oriente o Sudamerica, compreso il Messico, beh, salta all’occhio che amo gli stati “terzi”, come Canada e Australia, mentre non ho mai visto troppi film prodotti in Estremo oriente. Se ho un rapporto normale col cinema europeo, con quello dei paesi a Est c’è un piccolo amore, ma piccolo, al contrario del Sudamerica che non riesco ad “approfondire”.

Finora mi sono accorto che il film perfetto, che quindi rappresenta le caratteristiche principali del mio cinema, deve essere una commedia degli anni ’90 fatta negli USA.

Ecco il grafico delle medie di voto annuali di tutti i film visti negli ultimi decenni, da quando la mia passione è nata ed ha iniziato a coltivarsi tra cinema, tv, dvd, vhs, tutto ciò insomma che non allontana la data di uscita dal godimento del film. Per gli ultimi anni ho visto pochissimi film, ma cercherò di recuperare. Non solo sembra che riesca ad andare d’accordo con gli utenti di IMDB, pare anche che con la blogosfera, con un uso più intensivo di internet, riesca ad evitare le sole.

Sempre se vi fidate del database.

La parte più faticosa del post è stata quella di vedere quanti film hanno fatto i registi che ho più frequentato nella mia vita: esclusi cortometraggi, mediometraggi, film per la tv, qualche film a episodi, esclusi a priori quelli con meno di quattro film della lista, ecco i registi più visti.

In assoluto quelli che ho amato in tutti questi anni sono Steven Spielberg e Woody Allen, ma per il primo l’altra sera non ho sopportato che avesse prodotto anche Il grinta, mentre per il secondo so per certo di non aver visto tutto ciò che voglio, compresi i film drammatici, quelli bergmaniani. Appena sotto c’è Blake Edwards, forse perché ho visto tutti i film della Pantera rosa. Non poteva mancare Francis Ford Coppola, mentre anni fa avevo la fissa per i thriller di Brian De Palma, quindi ho recuperato molto di lui. I Coen sono sempre più motivo di curiosità, e negli ultimi anni, a partire da A blood simple, sono sempre contento di godermeli. Martin Scorsese è un atto di fede, mentre per Joel Schumacher ci sono sempre più interrogativi. Kieslowski è dentro per Decalogo, ma devo ancora vedere la trilogia dei colori. Ron Howard, John Carpenter, Mike Nichols, Barry Levinson…sono appena a 209 film dei 2500, ma ci metto dentro anche Eastwood, del quale sono orgoglioso di aver visto tutto ciò che ha fatto negli ultimi anni.

Mi vergogno invece di Hitchcock, Risi, Monicelli, Fellini, Wilder, ai quali dedicherò prima o poi delle pagine intere. Non mi vergogno di non aver visto Parenti e Vanzina a sufficienza, anzi, guardando la filmografia del primo avevo le vertigini per dove ha ambientato i suoi film negli ultimi anni.

Ok, ora rapporto i film visti alle intere filmografie, e sono rimasto sorpreso di vedere in testa due registi imprevisti: Cameron Crowe e Guy Hamilton, dei quali ho visto praticamente tutto. Del secondo non ricordo però assolutamente cosa mi è passato davanti agli occhi, quindi faccio una ricerchina…no, ho sbagliato, non ho visto molto, devo aver letto male Wikipedia. Stephen Hopkins si, ogni tanto ricapita che lo riveda, ma preferisco i Coen, Tarantino, Lucas, Lynch, Kubrick, Leone, e poi, si, Cameron, James questa volta. Ivan Reitman è dentro per la storia delle commedie, come Mel Brooks, ma forse quella volta che Jan De Bont nei ’90 faceva qualcosa al cinema non mancavo. Danny De Vito e Penny Marshall, come mai siete in lista? Capisco Raimi, Fincher, passabile anche John Woo, ma Michael Bay, perché passare tante ore perse così? Se ci aggiungo pure Pieraccioni mi rendo conto che ormai per certi registi non ho più tempo, ma queste sono testimonianze di una vita passata sui film. Tim Burton c’è, anche se ho sempre più motivi per criticarlo. Gus Van Sant, anche se non so perché lo seguo, Cimino, Stone, e due terzi della filmografia di Nolan. C’è pure il trio Zemeckis-Scott-Levinson, ma stiamo andando verso la metà delle filmografie viste.

Già che c’ero da Wikipedia ho preso le date di nascita di diversi registi, cosa che farò anche con gli attori, e ne festeggerò i compleanni.

Curiosità per gli appassionati di astrologia: la maggior parte dei miei registi preferiti sono dello Scorpione o del Leone.

Volevo essere più preciso, volevo ad esempio rapportare i film visti alle filmografie, con tutti i credits compresi, ma è un lavoro più impegnativo di quanto pensassi. Ad esempio, De Niro è accreditato per Brazil, per quel cameo da idraulico ribelle? Non voglio nemmeno approfondire, perché addirittura volevo postare solo la lista degli attori che ho seguito in tutti questi anni di cinema, ma un post del genere merita più spazio, anche perché tutta la serie di questi post è basata su cose che non si vedono, mentre gli attori danno almeno buon peso ai film.

Robert De Niro in Toro scatenato, o in Taxi driver. Oppure in Ti presento i miei, in Showtime (vi sfido a ricordarlo). 36 film, uno sproposito che solo ultimamente mi ha fatto rinunciare a seguirlo. Non parliamo poi di Manuale d’amore, per piacere. Sotto di lui il sornione, ironico, anche con sè stesso, Bruce Willis. Naturalmente parlo di forse 30 anni di cinema, non l’ultimo periodo, in cui anche lui si è perso nel suo solito personaggio. 27 film comunque. Sean Connery poi, che ho avuto la fortuna di vedere in tutti gli 007 che ha fatto, ed è pure uno degli attori più vecchi della lista, quindi in una carriera come la sua ha fatto senz’altro qualcosa da vedere. 26.

Bruce Willis con chi potrebbe far coppia? Vi do un aiutino prima di scriverne il nome: recentemente si è parlato dei suoi capelli con un video collage delle interpretazioni della sua testa. Nicolas Cage, che ormai non seguo più da anni e anni. Peccato però, perché aveva preso una strada a metà tra l’interessante e il disimpegnato. 23.

Robin Williams meriterebbe un wiki, per tutte le battute che aspetto in ogni suo film, fin da L’attimo fuggente. Ora non mi pare neanche lui faccia qualcosa di meritevole. Vita da camper, ad esempio, in cui sembra l’ombra di sè stesso. 22. Harrison Ford, già con 6 film riassumibili in due trilogie, ma c’è anche altro, come Jack Ryan, qualche commediola e l’ultimo film visto oggi, Mosquito coast, forse uno dei primi film visti in vita mia. Anche lui una carriera abbastanza onorata. 22. Gene Hackman, anche lui anzianotto, ma presente in molti film degli anni ’90, il decennio da me più usurato. 22. Michael Douglas, inatteso in questa lista, ma tant’è. 21. Mel Gibson, perché Arma Letale, Braveheart, qualche commedia, ma sempre più insopportabile. 21.

La divina Julia, a quanto pare: la Roberts l’ho seguita per tanto tempo, finché non faceva la signora, come in La guerra di Charlie Wilson, quando sembrava non si prendesse troppo sul serio, ma con professionalità. Poi, sfido chiunque a non aver visto una sua commedia. 21. Jack Nicholson, oltre 70 anni di età e volete che non abbia visto tanti suoi film? 21. Più vecchio di lui c’è Anthony Hopkins, ma è solo l’apparenza. Lo ritengo sempre più in disparte, in ruoli non sempre al centro dell’attenzione.21. Al Pacino, naturalmente, per il quale ho una certa adorazione quando gigioneggia, ma si vede che non ho visto abbastanza. 21. Jeff Bridges, anche lui a 21 con Il grinta, uno di quelli che adoro di più, specie nei famosi ’90. Denzel Washington, che non so come continuare a seguire. Forse di lui ho visto molta della filmografia, ma non garantisco più nulla. 20.

Ugo Tognazzi, “mio zio”, perché lo ritenevo di famiglia fin dall’infanzia, ma di film ne ha fatti troppi forse. 19. Samuel L. Jackson, perché forse si è inflazionato negli ultimi tempi, ed io non riesco a seguirlo da un bel pò, fin da quando si fa mangiare in un film di squali, un cameo che faceva supporre la discesa delle sue interpretazioni. 19. Dustin Hoffman, anche lui di/con una certa classe. 19. Woody Allen, anche se ha fatto veramente tanti film, uno all’anno, anche se ultimamente non recita più come prima. 18. Sean Penn, perché è dal periodo che stava con Madonna (si, non lo sapevate?), che attraversa la mia vita, e posso dirlo con onore. 118. Richard Gere, ma quante sole. 18. Paolo Villaggio, ma solo per Fantozzi e qualche altro film del genere. 18. John Travolta, 18, ma ondivago, discontinuo, come tanti dicono. Harvey Keitel, ma anche lui di cameo e di ruoli secondari ne ha fatti veramente troppi. 18. Diego Abatantuono, ma non i primi film. 18. Sigourney Weaver, non solo Alien. 17. Michelle Pfeiffer, una delle poche bionde che amo. 17.

E qui arriviamo al dunque: 17 film per Johnny Depp. Sono abbastanza? Bastano? Per lui spenderò ancora il mio tempo, ve lo assicuro, ma questo non è un complimento. Donald Sutherland, anche lui specializzato in ruoli secondari. Ha lavorato anche per produzioni italiane, se non sbaglio. 17. Lo stesso numero per Wesley Snipes, ma una domanda: perché?

Uma Thurman, ma direi non di recente. 16. Sylvester Stallone, lo ammetto. 16. Nick Nolte, anche se si è perso. 16. Danny De Vito è come l’olio d’oliva, ci sta bene dappertutto. 16. Vittorio Gassman, ed un’altro perché, ma inverso a quello di prima. 15. Robert Redford, 15, ma pensavo molti di più. Morgan Freeman, anche qui 15 ma si vede tutti concentrati tra anni ’90 e Eastwood.

Meg Ryan, perché forse il momento arriccia il naso è uno dei momenti che cerco sempre nei suoi film. 15. Ewan McGregor, uno interessante. 15. Dan Aykroyd, ma non è più Elwood. 15.

Chiudo il post con un motivo per polemizzare con me, anzi me lo chiedo anch’io, a scanso di equivoci: 15 film solamente per Meryl Streep e Clint Eastwood? Certo, ho visto I ponti di Madison County, ma è un solo film!!!

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