Francis Ford Coppola – Parte III

Io pensavo di dover salvare Dracula, il meno brutto della quaterna, ma posso anche sbagliarmi.

Dracula di Bram Stoker. Effetti degli anni, delle visioni, della sedentarietà e probabilmente rincoglionimento sul divano, sembra avere senso anche questo film. E’ sulla scia di quelli commerciali, quasi sicuramente, dopo Tucker e Il padrino – Parte III, roba che il regista ha fatto per soldi, l’ha detto lui. Ci sono delle cose che però non ti spieghi: perché una fotografia e degli effetti speciali così curati? Questi dubbi sono le uniche cose che fanno funzionare il film, altrimenti evito sempre vampiri e simili.

Jack. La vergogna del decennio. Piano piano, andavo in cerca di salvataggi, nei 100 minuti che dovevo dedicargli: Coppola c’avrà messo mano, almeno alla storia; si, dai, è un’altro Forrest Gump, e il regista…; Robin Williams!! Avrà messo qualche battuta sua….; toh, Jennifer Lopez, che mostrerà il suo didietro famosissimo….niente di tutto ciò, e come capita nei migliori divani, ho interrotto la visione.

L’uomo della pioggia. Il migliore del decennio, ma ci vuole poco. Anche se Grisham ha scritto alcuni bestseller negli anni ’90, e puntualmente trovavano strada al cinema, ciò non vuol dire che Coppola si debba abbassare alla solita scadente qualità della riduzione. Magari l’ha scelto lui, magari ha trovato qualcosa da dire contro la violenza alle donne, le assicurazioni, gli avvocati, e se l’è scelto lui…Ormai lo so a memoria, ma non pensavo ci potesse mettere della poesia nel rapporto del protagonista con la vittima di un marito violento. Fino a questo momento doveva essere il migliore del post, ma…

Non vado su Un’altra giovinezza altrimenti mi perdo, e due visioni per il blog possono bastare.

Segreti di famiglia. E’ un dovere pensare a Almodovar? E’ un pensiero che deve subito sfuggire? Lui dice che è il suo film più bello, e si dev’essere dannato quando gli hanno rubato il computer che lo conteneva, ma quel tarlo mi perseguita ancora adesso. Il bianco e nero, gli inserti bellissimi, e i drammi familiari, la rivalità, le rivelazioni, e via dicendo, non ti fanno che pensare al regista spagnolo, ma ciò non dev’essere un dramma, anzi….Spero riesca a raccogliere i voti necessari al salvataggio, perché se non è un film sentito, è comunque un SUO film, da lui diretto, scritto e prodotto, ed è un piacere saperlo.

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