A.C.A.B. – All cops are bastards

Pareva tutto buono, una sintesi dei personaggi, poi si rivela un concentrato di sfiga, o per meglio dire un film quasi grottesco; magari non c’ho il mito dei poliziotti, magari hanno fatto anche grandi cazzate, ma io ci vedo questo, e tutto partirebbe dal ballo di gruppo dopo l’assoluzione di Cobra. Che sia questo il vero messaggio del film? In testa poi c’ho quella piccolissima idea che ACAB sia un piccolo cult per alcuni adolescenti, nel bene e nel male, da una parte o dall’altra della barricata, ma aggiungo pure il difetto dell’audio, che poi può essere solo l’incomprensibilità dell’inflessione linguistica dei personaggi, dico io…A tratti l’immersione nell’attualità si scontra contro una certa ossessione per gli stranieri, e sono arrivato pure ad una conclusione: la legge a volte può creare l’opinione; se Bossi e Fini, già nomi sciagurati all’epoca per il tema dell’immigrazione, non avessero combinato clandestinità e reato, forse ora non avremmo un inno alla patria che pare piuttosto rimaneggiato dalla crisi economica, quel prima gli italiani che rieccheggia nel film e nelle pagine Facebook di coloro che dimenticano la solidarietà. Nel film quindi ci sono diversi corto circuiti, tipo il celerino che tira un pugno alla moglie, o il capo che si trova “purtroppo” un fascista in casa e che fa parte di una spedizione punitiva in un centro sociale di destra. Pare che questi sconvolgimenti, o forse una ricercata complessità dei personaggi, creino un film per certi versi grottesco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.