Prima parlavo dei polizieschi, dei miei pregressi e delle mie idee sul genere. Se poi si vira al giallo, la cosa si fa più semplice: li evito. Si sono scritte pagine notevoli, ma New tricks mi ha deluso, anche se alcune cose le salverei. Mi pare che all’inizio della mia visione pensavo di poter individuare il colpevole, ed è la cosa più rovinosa che può accadere in cose del genere, perché se ci riesci non ha senso arrivare alla fine e, men che mai, in questo caso, proseguire a registrare la serie. A 3/4 del pilot escludono l’amica della donna assassinata, ed ecco che l’altro indiziato diventa la moglie del carcerato per l’omicidio. Niente di nuovo quindi, ma non mi interessa nemmeno come ci si è arrivati, ma i momenti finali sono da delirio: se i due, moglie e marito, la prima incolpata della morte della presunta amante del marito, il secondo di un’altro omicidio, si scannano alla presenza dei poliziotti, che fanno a botte con i loro amici, in un casino degno di nota, si notano i 4 personaggi principali, quelli che avranno altre stagioni davanti a sè. Il pilot va bene quindi, secondo chi l’ha prodotto e distribuito, ma è in mano ai 3 vecchietti che portano il caso a soluzione: uno parla con la moglie defunta e sepolta nel giardino di casa, un’altro ospita per cena le tre ex-mogli, con relativa prole, tutta al femminile, e il “matto” della situazione, quello cervellotico e problematico, sembra la persona più moderata della situazione, anche confrontandolo con chi dirige la sezione, una donna di mezza età con un gancio destro favoloso. I personaggi, ma nient’altro. Vorrei vedere una serie con la stessa idea, ma ambientata in altri contesti, tipo Prison break, tanto per dirne una. Ah: speravo che la scena del ristorante cinese, in cui gli anziani ex-poliziotti tirano fuori tutte le boccette di pastiglie contro i loro acciacchi, venisse approfondita con un mescolamento delle stesse.