Redacted

Frequento Brian De Palma da anni, forse da prima degli anni ’90, quando mi sembrava uno dei più grandi. Ora, almeno da Black Dahlia, ne ho perso le tracce, ma qualcosina me la ricordo. So che da Omicidio in diretta segue un certo discorso sullo sguardo, ma ogni tanto si concede qualcos’altro, come un noir bello e buono, ma con Redacted va oltre, ed arriva al messaggio. Si sono spese pagine e pagine sull’Iraq, come guerra sbagliata, dove i giovani disoccupati vanno a morire prima di potersi prendere un bel pò di soldi e mettere sù famiglia, ma ci voleva anche uno come lui per far capire le atrocità che si compiono sugli abitanti, sospettati o innocenti, bambini o donne, uomini o terroristi. Mano libera quindi, ma vi dicevo della forma, che non usa la classica cinepresa o videocamera, se non quella del documentarista che nella finzione vuole fare Cinema, o quelle di sorveglianza, o ancora dei giornalisti. Ci sono pure video da Internet, e la verità pare non venga mai fuori, anche se si sa tutto, anche se non un solo momento, volenti o nolenti, non viene memorizzato. Nulla viene dimenticato con la tecnologia, e peggio ancora nel futuro. De Palma ci avvisa, ma ci sono pure dei pazzi che continuano a fare guerre, e le vittime sono solo danni collaterali.

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