The avengers

Potevo prepararmi con calma, visto che ho dato il falso annuncio: non era programmato per il giorno di Natale ma per Santo Stefano. Che disinformazione da parte di AGegiofilm…E quel post su Captain America con quelle sviste, con quelle inesattezze: potevo guardarmi Iron Man 2 e Thor con calma, capire perché fosse così importante il tesseract, o Loki, anche se il finale del film che lo presentava mi ha spiazzato: l’astrofisico era o no già sua preda?

Una mezza sconfitta comunque, quella di interromperne la visione dopo 75 minuti, per una pausa fisiologica, ma Sky pensa a tutto, quindi non me ne sono perso neanche un minuto, delle quasi 2 ore e mezza. Avrei dato pure io 10 dollari a Nick Fury, ma avrei raddoppiato quelli per il regista e la Marvel. Sboroni, ma con gusto e professionalità. Spero non diventi uno standard di confronto per alcuni anni, almeno fino ad Avatar 2, perché di cose mai viste ce ne sono, e non parlo dell’astronave dei nostri. Per comprendere la trama servirebbero almeno due film del ciclo, ma anche un’altra visione. Perché Bruce Banner era così importante? No, non ditemi che era il più incazzoso, altrimenti è troppo facile…Nella parte centrale, prima della trasformazione, c’è una scena bellissima, con dei dialoghi velocissimi e forse importanti per gli Avengers. Colpa di Iron man: o stai dietro alla sua ironia e sagacia, ed è dura già così, oppure cerchi di capire le dinamiche di un gruppo ancora in divenire. Tutto si risolve poi con delle figurine, ma quasi quasi vado in cerca della scena…

E gli effettacci speciali? Di solito, quando si fa tutto al computer, ci si accorge dei movimenti disegnati, ma qui umani, ambiente e supereroi si muovono insieme benissimo, roba che ti fa scordare tutto e ti immergi nel film. Ho iniziato a tifare anche per gli umani, Vedova Nera e Nick Fury…No, niente arciere, è inverosimile che abbia tutte quelle frecce col gadget sempre giusto per l’occasione. Vedova nera, a parte che è interpretata da Scarlett Johannson, ha un passato, un modo di agire e, mettiamola così, la “fisicità” che ti fa brillare gli occhi se continui a pensare che sotto la tuta non ha niente, come ho letto ieri in un lontano blog. Ma neanche lì riuscivo a distrarmi, quindi ciò che mi interessava erano gli Avengers tutti, e Loki, perché poteva essere un personaggio interessante, forse shakesperiano, ma depotenziato in partenza: troppe cose insieme, tanto da spiegare e poco tempo, nonostante il regalo dei 150 minuti. Sto cercando altri punti deboli, ma mi pare difficile. Anche il minutino finale è da antologia: dei supereroi silenziosi e riflessivi alla tavola calda, una scena rubata che ci fa capire che gli indizi per il futuro della saga sono altrove, forse pure in quella nota rossa sul registro di Vedova Nera.

L’ansia mensile, un appuntamento immancabile di Gegio davanti alla tv, si è risolta benissimo, un blockbuster coraggioso, un esperimento non d’autore ma di marketing da imparare a memoria, un file rouge interrotto in modo eccezionale, qualcosa da mandare giù per i produttori futuri di Justice League. E chissà, verrà fuori il monster Justice League vs. Avengers??? Ho qualche speranza, non fate a meno di sognare.

Uscito il 25/04/2012. Voto: 7 1/2.

La talpa

Ad un vicolo cieco. Aspettare The artist su Sky, quindi vedersi Thor e Capitan America e poi The avengers, oppure andare diretto al sodo con Millennium – Uomini che odiano le donne? Senza tener conto di Miracolo a Le Havre…E La talpa, non merita un’altra visione, per una più facile comprensione? Non so che scrivere in questo post, perché senz’altro, dopo aver perso qualche passaggio, dopo aver visto il doppio o triplo controfinale, ho visto un buon film, di quelli con i contro, ma me lo sono goduto fino circa alla metà. L’ambientazione è di quelle ottime, la Guerra fredda degli anni ’70, ma non ci sono troppi personaggi? E se non li nominassero così, empassant, senza darci dei riferimenti? L’inizio è fulminante, tensione a nastro, ma tutto ha un ritmo pacato e la lentezza di chi si prende le cose con troppa calma. Come il protagonista, un Gary Oldman da me sottovalutato (lasciate perdere Batman), ma che ha ancora qualcosa da dire, specie da quando è invecchiato. C’è un Colin Firth, c’è Tom Hardy, ci sono un paio di caratteristi, se volete, ma il detto e non mostrato è troppo, i riferimenti, i flashback a tradimento…o forse no, non sono flashback? E’, a dirla con parole povere, complicato, e quel trailer che girava nei tempi di J. Edgar è fuorviante, ma è normale, al cinema riescono a farti travisare tutto.

Uscito il…(Wikipedia ha una delle pagine più complete mai lette, andateci)…13/01/2012. Voto: 7-

Le avventure di Tintin. Il segreto dell’Unicorno

No, ma è colpa mia? Nemmeno IMDB ne parla, ma sono io quello che ha visto Spielberg nel film? Non è che la cosa sia trattata come esempio di cinefilia per pochi raffinati cultori? Sakharine E’ LUI!!! E poi, perché mi tocca rivalutarlo? Perché ha fatto un film trasformato con la motion capture in cartone e rimaneggiato? Non dico che sia il mio genere, ma porca miseria, quelle scene immezzo alla strada, con le macchine che sfrecciano, o quel cielo nel deserto, o quel mare, non vi fanno venire dei dubbi su come ci possa prendere in giro…E si è trovato come amico Peter Jackson!!! No, questa cosa mi potrebbe far impazzire…Non so se e come l’avevo consigliato, l’anno scorso, e non so perché me lo sono trovato nel Myskyhd, ma mi sono moderatamente divertito. Non andrò mai al cinema per Tintin, men che meno indosserò gli occhiali, ma la fattura è buona, porca vacca!!!! E non sto parlando in assoluto, ma rispetto alla recente filmografia di Spielberg si sono fatti passi avanti.

Uscito il 28/10/2011. Voto: 6 e 1/2.

Noi c’eravamo

E così un film registrato per sbaglio (e vi sfido a non carpirne il titolo), un documentario di Antonello Sarno, diventa un caso nel mio cervello. No, non c’entra Andreotti, che non posso credere dietro anche ai film di Rossellini, Fellini, Visconti etc, ma per l’intera storia del cinema italiano visto dall’ottica dei soldi e dei politici. Direi che merita un mezzo salvataggio, un interessamento, un approfondimento, ma senza una buona storia del cinema italiano, altro materiale da recuperare, non serve a molto.

Comunque, finalmente, ho capito perché e chi ha censurato Ultimo tango a Parigi.

Drive

Una parola sola, immezzo alle poche dette dal protagonista, che ci guida solo due volte nel corso del film, ma di idee ne ha tante, e un cervello sottile, e una violenza inusitata, visto che lo ritenevo uno tranquillissimo. Tutto per la solita donna, anche se lo splendore circondava pure la Hendricks, bruttarella qui, e pure maltrattata, ma io amo anche lei.

A me, nei primi minuti, prima dei titoli di testa, pareva di tornare a Heat – La sfida, con quei dialoghi asciuttissimi, quel montaggio frenetico eppure poco disturbante, e l’assenza di colonna sonora. Diciamo che sono da culto, ammettiamo che avremmo voluto un film tutto così, ma Refn ci ha abituato alla violenza, accennata o poco mostrata, fuori inquadratura o nell’atmosfera. La storia d’amore invece non era nelle sue corde, ma la Mulligan era perfetta per il ruolo, poche si sarebbero mimetizzate così. Di storie di mafia ne abbiamo viste parecchie, e questa non era neanche la più brutta, ma, a controbilanciare tutto ci pensa il nostro innominato, un personaggione che merita un sequel, se non l’omaggio di tanti che l’hanno visto prima di me: avevate tutti ragione, ed ecco che salvo un’altro film.

E la colonna sonora? Direi colpisce, assolutamente non banale, anche se pare uscire direttamente dagli anni ’80.

Uscito il 30/09/2011.

Habemus papam

Ohhh, finalmente un ottimo film, di quelli da conservare. Colpa dei cardinali dell’Oceania, che qui si beccano un punticino, ma mi pareva di giocare a Risiko, quando la conquista dell’intero continente ti dava due armate di rinforzo. All’inizio però pensavo ad altro: la tv che fa bruttissime figure, eppure importante nel prosieguo; i cardinali che sembrano finalmente umani, coi difetti e le virtù del nostro genere, eppure, comunque, legati alla liturgia massima; quest’ultima, che viene ribaltata proprio all’annuncio del titolo del film, ma anche più avanti; un papa incerto, con problemi di vocazione, che se ne sta immezzo alla gente come rifugio, che compie una scelta di cui si parlava ai tempi di Giovanni Paolo II. Poi Cechov, il sogno, Moretti, la Buy (finalmente non sfruttata a dovere), il deficit di accudimento…Moretti ha fatto il film migliore, è tornato sulla religione senza andarci coi piedi di piombo (se non nella prima seduta), ed ormai è da considerare grande.

Uscito il 15/04/2011.

Rango

Educativo sia nella trama che nelle battute, ma credevo fosse un vero omaggio, non un mezzo per parlare dell’acqua, che sono consapevole sia la prossima risorsa mondiale, dopo il petrolio. Segui i soldi, si diceva tempo fa, e ora si userà lo stesso verbo per l’acqua. Il referendum che abbiamo votato noi è solo un anticipo della guerra che subiranno i nostri ragazzi, che, per fortuna, si trovano Rango al cinema. Noi adulti siamo stati dietro alle citazioni, o a quella del “cavalcare” ad ogni costo, ma c’è qui abbastanza materiale per non dar noie agli insegnanti per una mattinata. Se ci sono gli stessi stereotipi di tanti altri film d’animazione, coi personaggi buoni, la consapevolezza, la rivalsa, etc etc, si introducono tante buone robette. Con me terrei certi dettagli che ti fanno pensare se effettivamente sia stato fatto al computer o se, come spero, ci siano inserti di girato…No, mi correggo: tutto è stato girato e passato alla grafica. Grazie Filtmtv.

Uscito l’11/3/11.