Quanto tempo è passato, e quanto ne passerà…Udiu, Biagio Antonacci? No, Google smentisce: Francesco Guccini, grazie al cielo, altrimenti avrei chiuso il blog. Hannibal inizia con Will Graham, anche se, per colpa di un collega, pensavo a Dexter. I cortocircuiti delle trame, delle possibilità colpiscono anche qui.
Si parte da lontano, da Red Dragon di Thomas Harris, e ce n’è di materiale, se si considera anche Hannibal, portato al cinema solo poco più di 10 anni fa. Red Dragon ce lo siamo visto due volte, con Manhunter e con il film che prende il titolo del libro, un remake neanche tanto male. John Crawford c’è, l’FBI anche, i serial killer non mancano, il giornalista è diventato donna, ma è lui ad attirare tutta l’attenzione, un bravo psichiatra piuttosto freddo, buongustaio ed infine complice e violento: il solito Hannnibal Lecter…L’attore che lo interpreta ha il psysique du role: alto, magro, occhi azzurri, moda piuttosto ricercata e d’altri tempi, atteggiamento quasi rassicurante…No, ti entra in scena come lo ricordiamo tutti con la botta in testa alla psicologa, ma si parte da Aperitivo, e dall’arte culinaria del nostro. Graham invece è tra l’autismo e l’Asperger, e ci và giù di brutto, anzi, quasi sembra il ruolo meglio scritto, anche se si perde nei risvolti della trama, quando i fatti superano l’immaginazione. Non mancano il sangue, l’effetto visivo, i colori saturi, le invenzioni che ti domandi seriamente se hanno ragione quelli di Italia 1 a scrivere che potrebbe provocare danni ai minori. Inoltre, c’è una lentezza spaventosa, e credo si arrivi, col finale di stagione, al Silenzio degli innocenti. Io conservo, e avvio la classifica delle serie trasmesse in Italia nell’ultimo anno, aggiornata ad ogni post:
- Hannibal
- Da Vinci’s demons
- Under the dome