Ultimatum alla Terra (1951)

Sarei curioso a questo punto, perché qui si parla dell’originale, ma il remake si può vedere? L’ho cancellato, per voti bassi, dalle mie registrazioni. L’originale invece è molto piacevole, e dopo alcuni film di cui salvare poco, a parte questo, era nell’ordine quasi casuale delle mie visioni, arrivare a un piacevole esempio di fantascienza d’antan. Non siamo dalle parti di Jules Verne, non preoccupatevi, ma ancora prima di questo c’è stato un esempio di buon cinema, un precursore delle invasioni aliene. O dei rapporti con loro, ma fa lo stesso, perché Klaatu è potentissimo, come un supereroe, e la sua arma è silenziosa, quasi sempre immobile, ma potenzialmente devastante. Per fare una dimostrazione interrompe tutta la trasmissione di elettricità della Terra, ma poi mi sono perso il momento di resurrezione e il finale, il messaggio a tutto il mondo. Le parole che rimangono sono le solite, non le citerò nemmeno, ma quella speranza legata all’ultimatum è un colpo di genio di chi l’ha scritto, come il giro che il protagonista si fa col bambino per Washington, con mezze parole e concetti espressi comunque chiaramente. E la convivenza nella pensione è divertentissima. Lui veniva in pace, ma non su un’astronave, bensì su un aereo astrale, ed è subito cult, o meglio voglia di conservarlo in archivio, perlomeno per capire, la prossima volta, come tiravano fuori gli effetti speciali.

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