5/3: Codice genesi, alle 21.05 su Rai3

http://agegiofilm.altervista.org/2011/04/09/uno-su-dieci-film-recenti-3-e-commedie-1/

Come non pensare a Mad Max, come non avere altre decine di dejavù, come non pensare ad uno dei peggiori finali scritti negli ultimi tempi? Per fortuna il bibliotecario sembra ponga il volume alla base delle vicende alla pari di molti altri. Anzi, sono curioso: quali sono gli altri libri vicini alla Bibbia nello scaffale? 5

4/3: Onora il padre e la madre, alle 22.55 su Iris

http://agegiofilm.altervista.org/2011/10/03/onora-il-padre-e-la-madre/

Difficile ridurlo a qualcosa di già visto. Parte con un film di rapina, con i soliti coinvolti, ed arriva dove pochi film sono arrivati. Immezzo c’è Philip Seymour Hoffman, che impegna moltissimo i nostri occhi e la nostra solita concezione di attore. Qualche tempo fa ho letto una sua vecchia intervista, e mi pareva uno di quei vecchi e bravi attori di una volta, di quelli che si preparano ostinatamente nella recitazione. Poi c’è Ethan Hawke. Difficile perdere le sue tracce, di film ne ha fatti diversi dopo L’attimo fuggente, e vi sarà capitato senz’altro al cinema o in tv. E’ quello nervoso, quello che fa saltare tutti i piani, con casini finanziari appena più piccoli del fratello più grande e più affermato. Poi c’è Marisa Tomei, che superati i 40 è più sexy che mai. Per tutta la durata del film non riuscivo a ricordare il suo nome, ma che corpo…Albert Finney, un grande vecchio, confuso da me con Tom Wilkinson, ma che prima fa il marito dolente e il padre distratto, poi ribalta il concetto del comandamento del titolo del film, con un finale che per drammaticità supera perfino Mystic River. Il titolo, dicevo, rende però di più in inglese: Before the Devil Knows you’re Dead. Perché c’è una mezz’ora da passare in Paradiso, prima di rovinarsi l’eternità dall’altra parte, e sono parole bellissime, quelle che anticipano il film. Due figli degeneri poi rapinano la gioielleria dei genitori. Tutto assicurato, tutto pulito, senza il bisogno di usare armi. Ma questo non è già andare contro i comandamenti? Prova a combinare una caxxata come questa e il diavolo non aspetterà neanche un minuto. Il contorno, o meglio, chi sta dietro alla cinepresa è Sidney Lumet, uno della vecchia Hollywood che ci ha abituati troppo bene finché era vivo. E’ ardito dire che preferisco questo film a quello di Eastwood citato sopra???

3/3: Munich, alle 22.55 su Iris

http://gegio.wordpress.com/2008/12/26/munich/

Scena più famosa: Il sequestro degli atleti olimpici israeliani all’inizio del film

Parole memorabili: Tutte quelle che fanno riflettere

Regia: Il miglior film di Spielberg degli ultimi anni. Quando esce dai generi soliti (fantascienza) o nuovi e inesplorati (commedia) il regista riesce a fare del buon cinema, non dei capolavori ma dei bei film. Se ci aggiungiamo anche che ha origini ebraiche si può capire come Munich sia importante per lui.

Attori: Il bravo Eric Bana, che passa dall’agente non operativo, quasi d’ufficio, del Mossad a killer paranoico, è accompagnato da un cast di tutto rispetto, a partire da Daniel Craig, una specie di dandy piuttosto pericoloso.

Soggetto e sceneggiatura: E’ quasi tutto ripreso da Vengeance, un libro di Tony Kushner adattato tra gli altri da Eric Roth: a parte i soliti dettagli immaginati e l’immersione dovuta e piuttosto buona negli anni ’70, c’è l’ombra di fatti che non sono stati verificati, contraffatti o inverosimili legati alla vicenda.

Dialoghi: Riescono a far riflettere sulle vicende del Medio Oriente

Colonna sonora: I momenti leggeri del film sono legati a certe canzoni del periodo.

Fotografia: Finalmente so che vuol dire “colori saturi”…

I miei Oscar: Sceneggiatura, dialoghi (lo so, non esiste…), scenografie, costumi

Gli Oscar veri: Nessuno

Libro: Vengeance di Tony Kushner è uno di quei titoli che vorrei prendere in mano quanto prima.

Citazioni: In una scena ho visto molte locandine di film del periodo. Se facessi una ricerca scoprirei senz’altro che sono del periodo.

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia, IMDB

Prosecuzione delle vicende: Basta leggere un libro di storia recente

Riflessioni e ricordi: Questa era la seconda volta che vedevo Munich. Avevo comprato il dvd originale, fiutando il mezzo capolavoro, ma l’ho visto una sola volta, sulla base della quale l’ho giudicato piuttosto confuso. A forza di buon cinema ho “imparato” a guardare i film…

29/2: Incontri ravvicinati del terzo tipo, alle 21.05 su Iris

http://gegio.wordpress.com/2008/12/08/28100-incontri-ravvicinati-del-terzo-tipo/

Scena più famosa: Il finale? Io ho nel cuore quella della realizzazione della scultura in casa di Roy.

Battute memorabili: “Io la invidio” detta da Truffaut a un attore quasi emergente in un film di Spielberg…

Attori: Dreyfuss è straordinario nel personificare uno che ha avuto contatti con gli Ufo, forse senza la sua aria da matto il film non sarebbe stato lo stesso.

Sceneggiatura: Considero questo il primo vero film di Spielberg, che infatti ne ha scritto soggetto e sceneggiatura.

Dialoghi: Perfetti quelli che ritraggono la famiglia di Roy all’inizio del film

Colonna sonora: Le note del messaggio degli alieni sono per fama poco al di sotto della colonna sonora de Lo squalo.

Effetti speciali: Eccezionali? Storici? Costosi? Forse, comunque meravigliosi.

Fotografia: Belle le riprese notturne, in cui c’è un cielo più che stellato, quasi finto. Anche nella parte finale puoi dirti che Vilmos Zsigmond può essersi meritato l’Oscar.

I miei Oscar: Dreyfuss, scenografie ed effetti speciali.

Gli Oscar veri: Fotografia e premio speciale per gli effetti sonori.

Citazioni: Nel mito della fantascienza. Ad un certo punto all’interno del film mi pare che si citi “Intrigo internazionale”.

Altre recensioni: Steven Spielberg su Repubblica

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia, IMDB

Prosecuzione delle vicende: Dreyfuss ritorna sulla Terra nella seconda stagione di Taken…magari, eh?

Riflessioni e ricordi: Spielberg riesce ad influenzare anche il modo in cui potrebbero essere considerati gli alieni, che da qui in poi possono essere “buoni” (i cattivi sembrano i militari). Questa è l’affermazione più conosciuta sul film, tanto che in Men in black I o II si prende in giro il regista dicendo che viene da un altro pianeta. Ma c’è molto altro da dire, come ad esempio il fatto che al di là degli alieni conta la meraviglia per chi guarda il film (quasi simile a quella di Roy…), al di là degli effetti speciali, che possono sembrare più o meno datati. E’ la storia, il plot del primo contatto che non è stato mai sviluppato meglio (posso ricordare Taken, prodotto dallo stesso Spielberg, e per altri motivi anche Men in black); penso che un ventenne di adesso, abituato alla Playstation o agli effetti speciali sviluppati al computer, non faccia fatica a guardare questo film.

27/2: Il profeta, alle 21.05 su Rai 3

Un ragazzo entra in carcere senza passato, senza istruzione, con presumibilmente dei franchi francesi, con una colpa che forse non è la sua. Ne esce devastato, con un’altra vita ancora più pericolosa, ma con una certa istruzione; prima uccide per commissione, facendosi amici altri carcerati, quindi ne diventa collaboratore, aiutante, amico e, quando esce per permessi concessi dal magistrato, ne combina di tutti i colori, dallo spaccio al rapimento. Lo sceneggiatore forse ci vuol far pensare che la prigione peggiora le persone? O vuole semplicemente fare un gangster movie alla francese? Non c’è fuga, quindi il mio amore per il protagonista non è assoluto. L’assoluzione arriva col finale, con la sua morte? No, nemmeno. Chi è il profeta poi? Forse lui ci vede lungo? Forse ha le allucinazioni da hashish? Boh. Sono talmente sconvolto dal tentativo francese di inserirsi in un genere prettamente americano che non so cosa pensare, e le domande non sono solo quelle di cui sopra.

26/2: Changeling, alle 21.30 su Rete 4

http://gegio.wordpress.com/2008/11/30/the-changeling/

Ieri mi sono fatto trascinare al cinema. Erano due anni che non ci andavo, precisamente per Flags of our fathers e per The departed, di registi come Eastwood e Scorsese che meritano senza ombra di dubbio un bel pò di km, un pò di fila al botteghino e tre volte il prezzo del noleggio di un dvd (ma non venti minuti di pubblicità…). Questa volta quindi sono andato sul sicuro con The changeling: la trama è quanto di più drammatico si può trovare adesso al cinema, tra bambini scomparsi, polizia più che corrotta e una donna rinchiusa ingiustamente in manicomio perché non vuole accettare un ragazzino che non è suo figlio. Qui racconto solo una parte della trama, anche per non rovinare la visione di questo film che specie nella seconda parte è a livelli altissimi di violenza, sdegno e commozione, ma anche di coraggio e speranza, elementi questi ultimi che trascinano un finale lunghissimo, in cui anche la regia sembra darci qualche possibilità di lieto fine, mi pare cosa insolita per Eastwood.

Angelina Jolie interpreta la protagonista delle vicende tratte da una storia vera, e per questo si candida naturalmente all’Oscar nel ruolo forse più intenso finora della sua carriera. Eastwood regala ruoli bellissimi alle sue ragazze, e continua, nonostante l’età da pensione, nonostante la sua vita attivissima, ad accettare di fare film che non solo si candidano sempre agli Oscar, ma che superano quelli di registi più giovani di lui. Che Callaghan abbia fatto un patto col diavolo? Il 17 negli USA esce Gran Torino…

24/2: Tutto su mia madre, alle 21.15 su Cielo

Scena più famosa: Secondo Youtube il monologo di Agrado.

Parole memorabili: “L’unica cosa autentica che ho sono i sentimenti e i litri di silicone”.

Regia: Qui Almodovar ha fatto centro se dopo aver vinto Oscar come miglior film straniero e Palma d’oro a Cannes, ha emozionato anche me. Dopo questo film sto risalendo piano piano anche agli altri.

Attori: Agrado è la più simpatica, Penelope Cruz è una dolcissima ragazzina, ma anche il resto del cast non scherza. Comunque solo donne, i maschi piano piano scompaiono dai film del regista.

Soggetto e sceneggiatura: Ciò che ho sempre saputo di Almodovar, e per il quale lo odiavo fino a quando ho visto Tutto su mia madre, è l’incapacità di concepire la normalità sessuale, come dice Morandini: chi può inserire in un film un trans che mette incinta due donne? L’altra caratteristica che mi ha colpito, a parte qualche altro spunto che altri si sognano solo di sceneggiare, è il tono con cui descrive la famiglia allargata, tutta al femminile: non penso di aver mai visto un melò come questo, e non mi voglio chiedere se Tutto su mia madre è simile ad altri film, penso che sia un unicum, in cui solo il regista riesce ad inserire a tradimento anche l’ironia più bassa.

Colonna sonora: Manuela arriva a Barcellona con una canzone bellissima, Tajabone di Ismael Lo.

Tecnologia nel film: Niente di particolare.

Fotografia: I colori vivacissimi, a partire da quelli della locandina, hanno contribuito non poco a farmi innamorare del film.

I miei Oscar: Sceneggiatura nell’immediato, appena visto.

Gli Oscar veri: Palma d’oro a Cannes e Oscar come miglior film straniero.

Citazioni: Billy Wilder, Un tram che si chiama desiderio…il regista ha fatto man bassa di cose già viste, più o meno esplicitamente.

Schede: Filmtv, Mymovies, Wikipedia, IMDB.

Prosecuzione delle vicende: Già il film avrebbe materiale per due pellicole, figurati cosa possono fare le protagoniste…

Meglio di, peggio di: Meglio di Carne tremula, peggio di nessun’altro del regista.

Stesso genere: N.D.

Riflessioni e ricordi: Non so cosa mi sia preso la volta che ho noleggiato la vhs di questo film, sarà stata la fama accumulata in quel periodo, sarà stato un guizzo estemporaneo di cinefilia quando non era neanche embrionale…mah…So comunque che per testare il mio nuovo impianto tv lcd-dvd recorder ho usato il dvd originale…