The final destination 3D. Death trip

Pensavo si fosse detto tutto sulla saga, ma evidentemente mi sbagliavo, e continuano a mandare la mietitrice sullo schermo al ritmo di un film ogni due anni. I primi due li ho quasi adorati, il terzo è inguardabile, ma io sono andato avanti, anche se qualcuno me lo sconsigliava. Chissà a questo punto quale recensione di Bollalmanacco ho letto, perché ricordavo di averlo fatto a poca distanza dalla registrazione di questo. Ve l’ho detto, quando si parla di saghe è difficile star loro dietro (Freddy vs. Jason, ad esempio, o Halloween. La resurrezione), specie se non si è esattamente appassionati al genere, o se non si hanno 16 anni.

Io mi sono un pò divertito, devo ammetterlo.

Qui mi rovino la media di lettori che c’ho, specie dopo il post su Copia conforme, ma la disgrazia nel prefinale, specie nell’avvertimento, è piuttosto ragionata, o sorprendente. D’altronde al cinema lo si vedeva in 3-D, e vedersi il pubblico con gli occhiali (trendy) nel cinema 3-D ne fa una scena piuttosto metacinematografica, uno specchio, o un 4-D, che se fosse stata scritta meglio, senza la rottura di balle dell’amica, appena uscita dall’autolavaggio, e se l’altra avesse smosso il culo più speditamente, beh, almeno quell’altro non doveva vedersela con la sparachiodi, in un posticino con tanto materiale infiammabile da, appunto, rovinare un centro commerciale. Una premonizione doppia, o tripla quindi, che avrebbe sparigliato le carte, ma sempre se tutto fosse stato scritto meglio. Nell’ora e venti scarsetta si vedono tagliare teste, ma in fretta, e i personaggi non meritano nemmeno un approfondimento che sia logico, tipo quello del barbone o del sudista, o dell’addetto alla sicurezza. Buona l’idea, piuttosto, nella scena dalla parrucchiera, ma si rivela carina solo nel finale, quando rimpiangi anche la prosecuzione di saghe che potrebbero morire con una trilogia e, al massimo, un reboot. Ah, nessuno nel film si riferisce a ciò che è successo in passato: o non sanno usare internet, oppure il film è proprio scritto coi piedi.

Uscito il 21/05/2010.

Saw I – II – III

Dovevo, anzi devo, mettere alla prova le mie capacità, la mia pazienza, i miei occhi, quindi ho scelto di registrare anche la saga di Saw. Sono arrivato a poco meno di metà dei film, e come in tutte le saghe, sono interessatissimo alla timeline, che qui, almeno dal terzo film, si rafforza con rimandi al primo e al secondo film: Amanda che entra nel giogo di John, la prima ambientazione in chiave prequel…Era già nato Lost? Non ricordo, e non voglio nemmeno saperlo, perché non vale la pena, a dire la verità, fare ricerche che vanno oltre l’anno di uscita di ogni film, tanto per capire dove si colloca l’episodio in 3-D.

Truce, direi che è truce oltre maniera. Perché altrimenti soffermarsi inutilmente sull’operazione a cervello aperto? E quelle auto-amputazioni? Senza parlare dei macchinari, delle maschere o delle trappole che trovano i personaggi per la loro sopravvivenza. Non mi hanno mai impressionato, come del resto la in/dubbia moralità del non/serial killer, uno che dovrebbe morire ad ogni film, ma che trova sempre qualcosa da dire, almeno fin quando non troverà uno con i controxxxxx che lo mette almeno in difficoltà. Almeno nel terzo film c’è una serie di vendette, ma preferisco a questo punto la prima trilogia vista pochi giorni fa, che ti fa rovinare il cuore, ma almeno è scritta meglio, senza giganteggiare per giustizialismo. Ora mi dò al 4° episodio, ma non credo di mollare, devo arrivare alla fine di Jigsaw, devo capire come lo fanno fuori, o se è effettivamente morto.

Ah, una questione aperta da un collega di lavoro: come sono riuscito a non scaricarli? E’ semplice: tutti sono stati proposti in tv negli ultimi mesi, mancava solo il primo, mentre per il secondo ed il terzo mi sono servito addirittura di RaiMovie, pensate voi…E’ un argomento che affronterò in futuro, con piacevolissime sorprese…

 

La moglie di Frankenstein

Mooolto meglio del precedente film. Frankenstein è ancora vivo, e forse vivrà ancora, dopo la fine: mi pare che abbiamo un pò sfruttato il personaggio, almeno dall’ultima scorsa che ho dato al Mereghetti. Poi ci sono personaggi e situazioni mitiche: uno scienziato ancora più pazzo del dottor Frankenstein, che già dalle miniature di uomini entra nel novero dei cattivi per eccellenza; un monaco che ripete pari pari le scene di Frankenstein Jr. ….tranquilli, sto scherzando, e volevo vedere se eravate attenti…la famosa scena del primo amico del mostro nel film di Mel Brooks è presa pari pari da questo film, solo con molta più ironia, chiamiamola così. Poi c’è Karloff, bastava il cognome nei titoli di testa devono aver pensato in produzione, che fa muovere meccanicamente il personaggione, che gli da emozioni da vivere, che lo fa parlare.

Questo forse lo salvo…

Dracula (1931)

L’occasione migliore per vederlo sarebbe nella notte delle streghe, come l’anno scorso, in cui Studio Universal ha proposto questo ed altri classiconi; l’occasione peggiore penso invece sia durante l’abbiocco post-prandiale. Ieri ho iniziato la visione, e se non era per il remake non avrei potuto seguirlo; per farmi del male non l’ho ripreso ieri sera, impegnato com’ero nella chat del Cinetvforum, ma oggi, dopo pranzo.

Negli ultimi mesi ho fatto pochi sforzi per certi film, ma mi ero avventurato poche volte per quelli che superavano gli anni ’40. Un film del genere però un cinefilo come si deve deve vederlo. Il remake di Coppola l’avevo dimenticato, per fortuna. Come al solito Bram Stoker, come tutti gli scrittori, è stato rimaneggiato, inserendo tratti di commedia e dando più spazio a Van Helsing. Su di lui alcune parole: non assomiglia a Max Von Sidow??? E Bela Lugosi, non assomiglia tantissimo al personaggio di Martin Landau in Ed Wood??? Io sono nato col cinema degli anni ’90, e la cinefilia qui fa passi indietro, ma aver messo una crocetta anche su questo film era doveroso.

In compagnia dei lupi

Avevo questo film in arretrato da anni, e credevo fosse una delusione, quindi cercavo tutte le scuse per non vederlo…o forse…avevo già tentato di vederlo e la trama, la lentezza, non mi attiravano? Certo, il nome di Angela Lansbury nei titoli di testa non mi ha fatto un buon effetto. Ma poi…Lupi mannari, col pelo fuori e/o dentro, un gomitolo di lana rossa che fa subito pensare ad una famosa favola, un libro che tanto tempo addietro ho tentato di leggere sulla psicologia delle donne, tutto mi ha fatto dubitare. Poi gli effetti speciali, abbastanza notevoli per l’inizio degli anni ’80…Senza tralasciare le naturali implicazioni della mente di chiunque guarda questo film.

Insomma, una mezza sorpresa, che anche il nome di Neil Jordan doveva favorire.

L’acchiappasogni

Lawrence Kasdan. A questo punto mi chiedo se era coinvolto anche in Stand by me, che so di un regista diverso, ma ho avuto uno dei miei soliti dejavù. Ha avuto una carriera strana il regista, forse c’è il suo nome nei credits de L’impero colpisce ancora, ma poi ha diretto in media un film ogni due anni. Ma qui si mette in coda nei fallimentari adattamenti di Stephen King: il libro meriterebbe di essere letto, almeno per scoprire qualcosa in più dei 5 nostri eroi, o per indagare sull’unità blu, ma qui, insolitamente per il genere, non bastavano due ore di film. Certo, ci sono idee per una serie completa, ma sembra che in fase di scrittura Kasdan abbia tagliato parecchio.