Niente paura

Ho stima per Ligabue fin da tempi non sospetti, anche se l’ho adorato solo da Buon compleanno, Elvis…ma forse l’ho già scritto in questo post. E’ un cantante rock, è un cantautore forse, uno scrittore da approfondire, un regista bravetto, ma anche al centro dell’attenzione per altri progetti, come questo Niente paura. Un sacco di stimoli ad essere una persona migliore e a fare delle ottime cose, magari partendo da quelle piccole, senza dimenticare la gente per cui essere orgogliosi di essere italiani:

Uscito il 17/09/10.

I’m steel here!

Poco prima di aprire questo post, sono andato su Wikipedia per Joaquin Phoenix, per capire se c’era o ci faceva. La seconda direi, ma non ho voglia di continuare con questo mockumentary, assolutamente sbiadito, smorto, con lui che si fa droga e ragazze, le ambizioni da rapper, gli scazzi, le interviste impossibili, e via dicendo. Non riesco a divertirmi con la versione realistica della vita di una star, figurarsi quando il gioco si è già scoperto. Non posso comunque che incoraggiare Phoenix, perché The master è uno dei miei buoni propositi del prossimo anno.

Uscito il 10/09/2010.

Roman Polanski: wanted and desidered

Mi aspettavo un pò di più da questo documentario, ma, alla fine, riesce a riassumere il regista, per tutti i fatti che l’hanno coinvolto tra gli anni ’60 e i ’70. Prima l’omicidio di Sharon Tate per mano dei Manson, poi il processo, ed infine la fuga in Europa. Ma c’è dell’altro: dall’infanzia nei lager alla richiesta di estradizione, che però Wanted and desidered non tratta. Se il processo è stato quasi una farsa, figurarsi la realtà. Su Wikipedia tutte le informazioni, ma penso che questo non dica molto del rapporto del regista con la Tate, e nemmeno della ragazzina, che ha perdonato Polanski, ma che, un’altra volta, si vede travolta dagli eventi, visto che la giustizia ha una memoria di ferro, e Polanski si vede quasi grottescamente agli arresti domiciliari per una vicenda che i giornali e ciò che stava intorno a Hollywood hanno sfruttato ed abusato.

C’è un prima e dopo quell’accusa: Chinatown e Rosemary’s baby in America, poi Il pianista, ad esempio, ma anche La morte e la fanciulla e Carnage. Non si è fermato, anche per mera questione di soldi, quando era immezzo ai guai. Poi, in Europa, una serie di premi e riconoscimenti. A Hollywood poi hanno deciso di premiarlo con l’Oscar per Il pianista, ma alcuni sordi si sono ricordati di quella questione, e il documentario diventa vecchio, non è più una vittoria per il regista, e rimane solo un bell’esempio di legal drama. Superato dai fatti, peggio delle possibilità che ci concede Internet.

Uscito il  23/11/2008.

Kung fu panda

Continuano i film recenti, e devo giustificarmi: questo ce l’avevo nelle Prenotazioni di Filmtv.it, sapete, di quelli che una volta avevo consigliato e che avevo promesso di vedere, nei gloriosi giorni di AGegiofilm 1.0, il blog su WordPress.com. Ogni tanto passi falsi, ogni tanto disilussioni, e capita di divertirsi, a tratti, per alcuni secondi. Kung fu panda è incredibile nei primi minuti, poi diventa una lezione di autostima per persone non magre, con le normali divagazioni zen e kung fu che comporta un Panda protagonista, con altri che hanno i nomi degli animali (perché un padre oca? Lo scopriremo nel seguito?) e la Cina come ambientazione. L’unica cosa che mi fa paura, a questo punto, è qualsiasi drago…

Uscito il 29/08/08.

Infernal affairs I – II – III

A.S. E Saw? Mi fermo al IV, perché il V mi manca, quindi la saga si interrompe. Bella la gestione della timeline, il coinvolgimento della polizia, ma il cambio di protagonista era nell’ordine delle cose, e magari rinsavisce nei prossimi episodi. Vediamo se prossimamente darò ancora spazio a questa saga…difficile, ma possibile.

Ma sul serio era la seconda volta che la vedevo? Non ricordavo assolutamente niente della trama, se non per ciò che ha ispirato The departed, tutta colpa della mia leggera, o per meglio dire, moderata avversione verso il cinema orientale. Nel terzo film mi son perso, e sì che i protagonisti storici ci sono, il poliziotto e il mafioso infiltrati, ma la trama si…infittisce parecchio. Sam, quello biondo della triade, è un pò defilato, ma ci sono altri personaggi, buoni e cattivi, o che sembrano tali, e la timeline si appesantisce parecchio per la mancanza di stacchi evidenti. L’Ombra, e parlo a coloro che si ricordano perfettamente della trilogia, compare anche dopo le morti di…e ciò vi pare semplice? Se il primo si ricorderà per la scena delle due talpe che comunicano ai rispettivi capi in piena operazione di polizia/scambio di droga-soldi, il secondo pare una mafia story veramente ambiziosa, che forse oscura troppo le vicende della coppia protagonista. Il terzo è incasinato e al tempo stesso un poliziesco notevole, ma si mette di mezzo pure l’infernale, quelle dimensioni che vanno colte subito, altrimenti non si capisce la deriva di chi sopravvive al primo film. Senza parlare dei tratti asiatici degli attori, che non aiutano affatto noi occidentali…E’ per questo che non amo, ecco le parole giuste, non amo quel cinema.

Si ipotizza(va) un sequel per The departed…

La trilogia della vendetta

Ovvero: Oldboy, Mr. Vendetta e Lady Vendetta. Erano anni che volevo rivederli, e mi hanno fatto lo stesso effetto. Oldboy poteva essere il migliore, fino a che vedi i primi due, ovvero anche Mr. Vendetta, ma Lady Vendetta c’ha ancora più vigore del primo, ed ecco che diventa il migliore. Il primo (oggetto di un futuro remake di Spike Lee), ha una storia del personaggio principale più tarantiniana (quindi hanno chiamato quello di Malcolm X, va tè a sapere perché), con 15 anni passati in un mini appartamento dove a tenerti compagnia c’è solo una tv, ma con una vendetta che si attua con i potenti mezzi di un riccone, bastardo fino alla fine, ma per altri motivi….Vorrei scrivervi di più, vorrei dirvi di…ma magari c’è ancora qualcuno che non li ha visti, quindi non spoilero, ed andrò sul secondo film. Mr. Vendetta, o Sympathy for Mr. Vengeance è il primo film della trilogia, uscito per la tv, ma il regista doveva crescere, doveva trovare gli anime giusti, quindi tutto sembra molto moderato, anche se la vendetta è più complicata del previsto. Il vero capolavoro è il terzo, Lady Vendetta, dove la storia di prigione è solo un antipasto di ciò che avviene in seguito, in cui una faccia d’angelo si tinge gli occhi di rosso, ma è ancora più cattiva di quanto pensate. La vendetta è ancora più colossale, coinvolge persone normali, con un dolore grandissimo. A me pare che Cult abbia tagliato, ovvero che esista una versione non censurata, perché alcuni particolari mi sono mancati. E’ evidente che c’è sempre una vendetta, ma i legami familiari sono ciò che muove il carnefice, o vittima se preferite, o entrambi i ruoli. I mezzi sono consueti, ma c’è anche l’inserimento di temi che definire scabrosi è poco. In Oriente si prendono la briga di rovinare proprio tutto, di non tener conto dei capisaldi di qualsiasi film drammatico, se si può definire così la trilogia, anche se Filmtv mi appioppa un tris di noir. Da lì, cosa che volevo fare appena visto il primo, vado alla filmografia del regista, uno arrivato finalmente a Hollywood con tanto di Kidman al seguito. Cosa sarà mai Stoker?

London Boulevard

Perché mai ce l’avevo negli avvisi di Filmtv.it? Diretto o sceneggiato da Nick Hornby? Per le scelte musicali poteva essere. Ma nel periodo più buio in sala, da giugno a fine agosto, toccava aggrapparmi, ed ecco che prendo un film diretto e magari scritto da William Monahan. Perché? A leggere la recensione di Filmtv si capisce qualcosa, ma andiamo più a fondo con questa bio di IMDB: The departed può bastare? Basta questo a farmelo osannare? Non è così. L’ex galeotto protagonista, interpretato da Colin Farrell, ha con sè sfiga, cattive compagnie e due belle donne, una congiunta, una da proteggere e amare. Non è Guardia del corpo, è più sboccato, è più violento, e quando lui mena le mani si cerca soprattutto la fantasia nel danneggiare tutti. Però…prendere tutta questa roba, metterla nel frullatore e distribuircela è stato veramente un’azzardo che pochi sono riusciti a capire, e per perdonare il regista e sceneggiatore c’è quello che Filmtv chiama metacinema. Non sapevo a cosa aggrapparmi, cosa tener per buono, cosa tralasciare. Diciamo che qualche riga fa ho trovato un titolo, se volete, all’italiana: “sfiga, cattive compagnie e due belle donne”.

Ah, loro sono Keira Knightley e Anna Friel. La prima fa paura per quanto è magra, mentre la seconda è molto, molto sexy, anche se la solita doppiatrice italiana che l’accompagna è piuttosto fuorviante.