Rush

Forse mio fratello aveva ragione nel seguire la Formula 1 in quegli anni, forse quei centesimi di secondo di distanza non sono pochi, anche perché viaggiano a oltre 200 all’ora, ma io sono per i personaggi, ed ecco che una sfida abbraccia uno che mi ha sempre incuriosito, Niki Lauda: come si è fatto male? Era veramente così precisino? Cosa aveva del teutonico? Ma poi ti domandi, come appassionato di storie ma anche di cinema, quanto c’è di romanzato, se l’unica scena reale è quella dell’abbraccio della folla al pilota dopo il suo ritorno in fasce, e nemmeno da vincitore. Io storie così le adoro, e benvengano anche la fotografia sporca, digitale, Favino e tutto il resto. Manca giusto un pò di passione per lo sport….

  1. Star trek – Into darkness
  2. Elysium
  3. Rush
  4. L’uomo d’acciaio
  5. World War Z
  6. L’intrepido
  7. Una notte da leoni 3
  8. Solo Dio perdona

L’intrepido

Ah beh, e così ci sono cascato pure io: un trailer fuorviante? Oppure una recensione di Filmtv? L’inizio, e la prima parte è fulminante, col paradosso dei palloncini sotto il palco del 1° Maggio, ma il finale pare buttato lì, anzi, per l’entusiasmo, ho cazzeggiato su Facebook, tanto per dire l’interesse verso Gianni Amelio, il solito nostro cinema, che ha un’idea eccezionale (comunque non inseribile totalmente nella commedia, concedo questo ed altro), ma che la butta in aria, e ci ricama altro sopra, con uno splendido e irrinunciabile Antonio Albanese. Mi sa tanto che era la recensione, perché i trailer non li guardo da un pezzo, neanche con Youtube.

 

  1. Star trek – Into darkness
  2. Elysium
  3. L’uomo d’acciaio
  4. World War Z
  5. L’intrepido
  6. Una notte da leoni 3
  7. Solo Dio perdona

No – I giorni dell’arcobaleno

Il cinema aiuta a rapportarsi alla storia, è un modo per conoscere cose che vengono spesso dimenticate, o delle quali non si sa nulla. Poi, se si tratta della vittoria di una democrazia, beh, si hanno ancora più motivi per guardare un film come quello in questione. E non è una democrazia qualsiasi, stiamo parlando del Cile di Pinochet, che per le pressioni internazionali è stato costretto ad indire un referendum per la prosecuzione della sua dittatura o per l’instaurazione di una democrazia. Ma siamo negli anni ’80, il decennio dei pubblicitari, professione che andava bandita in quel decennio. Ne troviamo comunque uno illuminato, o attento al suo lavoro, che imposta una campagna facile, bastava un No, ma con dietro un insieme immenso di attori politici, quindi l’arcobaleno. E’ stato bello vedere tutto il peggio degli ’80 messo in pratica per un ideale altissimo, come anche le risposte del fronte opposto, in 15 minuti da riempire quotidianamente per diverse settimane. A rendere difficili le cose la polizia, l’esercito, la censura, e nel caso del protagonista anche il datore di lavoro, dalla parte del Si. La confezione del film  poi: molto girato a mano, luce stranissima, alcune scelte di ripresa inusuali…pare di tornare a quei giorni….

  1. Il lato positivo
  2. Confessions
  3. No – I giorni dell’arcobaleno
  4. Upside down
  5. Come un tuono
  6. Hitchcock
  7. La casa
  8. Phil Spector
  9. The host
  10. La frode

 

Confessions

Ah beh, dopo il post con la Moretti in corpo, ecco quello col colpo di calore in attivo, roba che mi ha fatto letteralmente trascinare da una stanza all’altra per quasi tutta la giornata. Poi ti accorgi che hai tagliato male la registrazione, e che ieri sera bastavano pochi minuti per il fantastico finale. Siamo dalle parti del cinema orientale, mal sopportato a priori qui da me, siamo dalle parti della vendetta, e non serve che richiami il genio del caso. Sarà per questo che ho scelto di registrare Confessions? Come poter legare la tematica a dei ragazzini di appena 13 anni? Con un richiamo al codice penale giapponese, che non incolpa i colpevoli di omicidio? No, non è tutto così semplice, c’è una strutturazione abbastanza forte, con un’introduzione che sta dalle parti del geniale, uno svolgimento in capitoli, ma con protagonista una classe, e non si sente nemmeno il peso del conformismo che tale ambiente comporterebbe. Magari mi interesserò di più al cinema d’oriente, magari Mr. e Mrs. Vendetta non sono rari casi di buon cinema, magari hanno ragione quelli del Far East…

  1. Il lato positivo
  2. Confessions
  3. Upside down
  4. Come un tuono
  5. Hitchcock
  6. Phil Spector
  7. The host
  8. La frode

Come un tuono

Ecco, parte piano, col peggiore revanscismo degli anni ’90, e ti ritrovi una storia buona, non ottima o spettacolare, ma buona, ed ecco un buon film da podio della playlist. Non ricordo bene gli altri, ma finalmente ecco una buona visione, forse con una falsa partenza, due destini incrociati (ahhhh, recuperate i podcast della trasmissione con lo stesso titolo di Radio24, roba ottima da ascoltare, ve lo assicuro) e Eva Mendes che compone una famiglia neanche tanto sgarruppata, ma molto multietnica, roba che ora come ora…Gli altri attori sono Ryan Gosling, ormai fisso a quell’espressione inebetita, ma comunque bravo, visto l’impegno fisico, e Bradley Cooper (si mi ricordo il nome), che riesce ad entrare al cinema con tanti film uno dietro l’altro, ormai consacrato grande attore perlomeno del decennio. Ma il regista….si, lui….Non è entrato nel giro, a quanto ho capito, ma per un pò, lo ammetto, ho preso tutto come idee di Malick, confondendomi con To the wonder.

Ricordando e ricapitolando….

  1. Il lato positivo
  2. Upside down
  3. Come un tuono
  4. Phil Spector
  5. The host
  6. La frode

 

Phil Spector

Anche a me verrebbe voglia di separare arte e vita, perché il muro del suono non è solo un riverbero, e uno che ha visto John Lennon non lavarsi per un anno e mezzo, beh, è abbastanza fortunato. Il fatto è che sto qua non riesce a separare il suo glorioso passato dal presente, i ricordi dal reale, e salta fuori una pescecane di avvocato difensore, una con i piedi per terra fin quasi alla fine, quando tutti hanno visto quella parrucca, e se non sbaglio è la foto del ritratto di Phil Spector su Wikipedia. E il romanzato dal reale? Ci avvisano anche di questo, a dire la verità, ma ci pensa Al Pacino a farci cadere nella trappola, non tra le sue cose migliori, ma rende l’idea. A piacermi comunque più di tutto è l’impianto difensivo da un milione di dollari, che ne fa un film procedurale con i controcazzi, roba che avrei amato vent’anni fa, quando ero in fissa con quelle cose, dopo le quali ho imparato meglio in sistema giudiziario americano, più di quello italiano, e ce ne sono parecchi, tanti che confondono le due cose…

  1. Il lato positivo
  2. Upside down
  3. Phil Spector
  4. La frode

 

Il lato positivo

….è che non ricordavo il nome del protagonista, ma è tempo di rivalutazioni, quindi come Matthew McC, anche lui entra nel novero dei grandi attori, perlomeno del decennio. E comunque superato da quella gran figona di Jennifer Lawrence, l’attrice perfetta del caso, quella che gareggia in età da Oscar con la Streep e la Winslet. E poi c’è il regista, uno che all’Academy sta simpatico… e Robert De Niro…Insomma, almeno le nomination se le sono meritate per qualche motivo, tipo il ballo finale, o la prima parte, con un ritmo inverosimile, o l’ossessione per il football….Ma se dovessimo andare al punto, direi che tutto è garantito dalla malattia mentale, argomento che già altre volte facilita la carriera, ma che provoca ancora problemi se vissuta o se identificata. Credo ormai David O’ Russell si sia documentato, che non abbia proprio voluto farne un film da Oscar, quindi di genere indefinito, che gli spunti da commedia, specie nel primo tempo, gli siano venuti piuttosto bene, ma che non garantisce la spiegazione della malattia mentale, specie se come protagonisti chiamano due belli come loro. Non è solo barba lunga, non è solo mania, non è solo svegliare i familiari alle 4 del mattino, non è solo aver subito un trauma, e le misure restrittive, e la fiducia dei conviventi da recuperare, e l’assistenza psichiatrica che qui fa raggiungere una meta poche volte raggiunta allo stadio, e non è una storia d’amore garantita con una compagna di sventura trovata a casa degli amici….Queste parole, a ben vedere, ne farebbero un film da Oscar e basta, di quelli che i Weinstein sanno produrre alla grande allo scopo, ma l’esaltazione per una cura alternativa invece ne fa un film pericoloso per chi vive lo stato di mania nel disturbo bipolare, mentre la regia e il resto ne fanno qualcosa di perfetto al momento della visione. Finora si comporta bene, in prima posizione su due, ma non vedo concorrenti nelle prossime visioni.

  1. Il lato positivo
  2. Upside down