Il lato positivo

….è che non ricordavo il nome del protagonista, ma è tempo di rivalutazioni, quindi come Matthew McC, anche lui entra nel novero dei grandi attori, perlomeno del decennio. E comunque superato da quella gran figona di Jennifer Lawrence, l’attrice perfetta del caso, quella che gareggia in età da Oscar con la Streep e la Winslet. E poi c’è il regista, uno che all’Academy sta simpatico… e Robert De Niro…Insomma, almeno le nomination se le sono meritate per qualche motivo, tipo il ballo finale, o la prima parte, con un ritmo inverosimile, o l’ossessione per il football….Ma se dovessimo andare al punto, direi che tutto è garantito dalla malattia mentale, argomento che già altre volte facilita la carriera, ma che provoca ancora problemi se vissuta o se identificata. Credo ormai David O’ Russell si sia documentato, che non abbia proprio voluto farne un film da Oscar, quindi di genere indefinito, che gli spunti da commedia, specie nel primo tempo, gli siano venuti piuttosto bene, ma che non garantisce la spiegazione della malattia mentale, specie se come protagonisti chiamano due belli come loro. Non è solo barba lunga, non è solo mania, non è solo svegliare i familiari alle 4 del mattino, non è solo aver subito un trauma, e le misure restrittive, e la fiducia dei conviventi da recuperare, e l’assistenza psichiatrica che qui fa raggiungere una meta poche volte raggiunta allo stadio, e non è una storia d’amore garantita con una compagna di sventura trovata a casa degli amici….Queste parole, a ben vedere, ne farebbero un film da Oscar e basta, di quelli che i Weinstein sanno produrre alla grande allo scopo, ma l’esaltazione per una cura alternativa invece ne fa un film pericoloso per chi vive lo stato di mania nel disturbo bipolare, mentre la regia e il resto ne fanno qualcosa di perfetto al momento della visione. Finora si comporta bene, in prima posizione su due, ma non vedo concorrenti nelle prossime visioni.

  1. Il lato positivo
  2. Upside down

 

Educazione siberiana

Ecco, un film difficile, pensavo all’inizio di una giornata dedicata al cinema, ma poi ti accorgi che non và troppo a fondo nell’educazione siberiana e che ci sono dei ragazzini di mezzo, e salta fuori automaticamente un paragone con C’era una volta in America. Durante la visione ti accorgi poi che Salvatores riesce ad essere comunque internazionale, ha una visione lontana dal nostro cinema, un gradino sotto Garrone, Moretti etc, ma comunque interessante per la sua recente filmografia, almeno più diversa dagli altri nomi che si sono fatti l’altro giorno a Cannes. Infine arrivi a considerare il film come i soliti database, appena sufficiente, ma non sei deluso, è un’ora e mezza spesa abbastanza bene, per capire l’universo Russia almeno in parte, anche se romanzato, anche se ti chiedi perché quella splendida donna sia entrata nel film, come personaggio, come angelo, come attrice…

  1. Gangster squad
  2. La bicicletta verde
  3. Re della terra selvaggia
  4. Girlfriend in a coma
  5. Noi siamo infinito
  6. Educazione siberiana
  7. The master
  8. Vita di Pi
  9. La bottega dei suicidi
  10. Cloud atlas

Gangster squad

Ah, il poliziesco d’azione….Dopo anni che volevo vederlo, ma senza andare al cinema, ciò che avevo in testa era il genere e uno degli attori, ovvero Sean Penn. Non ricordavo altro. Poi Sky lo trasmette, io lo riverso su hard disk, gli taglio la pubblicità a inizio e fine, e resta lì, in duplice copia per il backup. Ma poi ti diverti con Sean Penn che interpreta Micky Coen, come altri hanno fatto in altri film e serie tv, personaggio presente nella trilogia americana di James Ellroy, violentissimo, basta l’introduzione del film a capire chi è….Il film poi, che riprende un pò di L.A. Confidential, di The untouchables, un poliziesco d’azione che non risparmia niente, anche le solite cose purtroppo, come la bella contesa tra il poliziotto e il gangster o gli agguati o i figli rimasti orfani, è c’è l’esagerazione del cowboy nella squadra. E’ quasi un classico applicato al genere d’azione, ma ti vola via come pochi film, specie per il cast, con Josh Brolin, Ryan Gosling e Giovanni Ribisi, che torna per la terza volta ai miei occhi in poche settimane, ma sempre da non protagonista; dovrebbero proteggerlo….

  1. Gangster squad
  2. La bicicletta verde
  3. Re della terra selvaggia
  4. Girlfriend in a coma
  5. Noi siamo infinito
  6. The master
  7. Vita di Pi
  8. La bottega dei suicidi
  9. Cloud atlas

Noi siamo infinito

E capita che anche il protagonista dell’immaginario ciclo di film del blog cresca, e vada a scuola, e reciti in un film di formazione, come ce ne sono già stati, come non smetteranno di farne. Cosa cambia rispetto a L’attimo fuggente? Emma, ovvero un’altra costante del blog, quella di cui innamorarsi ogni volta che si guarda un film dalle mie parti. Cambia anche il livello di sfiga del protagonista, che qui riesce a picchiare i bulli supremi della scuola, a drogarsi, a farsi come amico gay, ma soprattutto a scopare. A 15 anni. Al primo anno di liceo. Come succede in questi casi, non riesci del tutto ad immedesimarti, e nel mio caso non ce la fai per niente, visto che i bulli ce li avevo in classe, noi maschi eravamo in minoranza ed ero già partito per la tangente. Si, pensi ai tuoi anni di scuola superiore, ma in questo caso vai a guardare i libri che il prof di letteratura ti propone, e ti esalti solo per Heroes di Bowie. Ma perché non si può ripetere l’intero ciclo scolastico, dopo aver compreso i propri errori?

  1. La bicicletta verde
  2. Re della terra selvaggia
  3. Girlfriend in a coma
  4. Noi siamo infinito
  5. The master
  6. Vita di Pi
  7. La bottega dei suicidi
  8. Cloud atlas

Girlfriend in a coma

Passato, presente, futuro, ecco cos’è questo film sull’Italia. E anche uno sguardo da fuori. Oggi, giornata di relax, sono andato sul terrazzo, dove non andavo da mesi. Ricordo che da ragazzino lo bagnavo di acqua fresca le calde giornate d’estate, e mi ha provocato qualcosa, se mi pareva di essere all’estero. Magari è un piccolo passo, il primo, verso l’espatrio, perché anche nel documentario si parla di italiani andati all’estero. Ne conosco uno che fa l’aiuto cuoco, e che d’estate fa il bagnino come me, ma qualcun’altro vorrebbe partire ora, con annuncio che io, da perfetto provinciale, definirei truffaldino. Questo sarebbe il futuro, l’andare via o il tornare in Italia, ma sono pessimista. Il presente può essere considerato una prosecuzione del passato recente, ma qui le strade si dividono in due o tre vicoli, stretti comunque. Renzi, riformatore ma cazzaro, prosecutore per alcuni delle malefatte di Berlusconi, almeno nel metodo, è non nell’occhio del ciclone, ma sotto i riflettori, e forse ci si trova bene. Il passato è poi rappresentato dall’inevitabile vecchiaia del documentario, ancora con Monti al governo, con zero prospettive, se non quelle delle drammatiche statistiche riportate, che ci paragonano a paesi altrimenti mero oggetto di esami di cartografia. Il passato poi si aggrappa al Vaticano, che non si può smuovere da lì, quindi non sono direttamente i politici a dover cambiare, ma gli italiani, con una rivoluzione culturale. Peccato che ci sia Grillo dietro l’angolo… e l’internet….Salvini no, rimane ancorato, anzi pare l’unico conservatore del gruppo, ha solo cambiato idea sul federalismo….Politica quindi, e non vedo all’orizzonte niente che mi faccia supporre un cambiamento reale, o che non sia legato ad imprenditori illuminati o al nostro Presidente del Consiglio. Intanto, l’originale chiusa del documentario, il The end sul sito girlfriendinacoma.eu, fa supporre l’assenza di speranza, visto la data dell’ultimo post, giugno dell’anno scorso.

Belle cose a tutti…

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  2. Re della terra selvaggia
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  7. Cloud atlas

Re della terra selvaggia

Leit motiv, o per meglio dire, un imperfetto, incomprensibile e non voluto ciclo dedicato ai bambini, con qualche pezzetto di mondo fantastico. Gegio dalla parte dei bambini, insomma. E come per Il sospetto ti domandi almeno almeno come sono venute fuori quelle lacrime nel finale, o come possa combattere con un padre così, o chi le abbia detto di correre, sputare fuoco, scappare, combattere. Bella sfida per il regista, accolta dall’Academy che non ha risparmiato candidature importanti, forse in obbligo verso Katrina e le disgrazie della Louisiana. O sbaglio? E’ che io sono in giornata libera dal lavoro, magari l’eccesso di relax mi confonde, ma buona parte del film me la sono vista, e mi sono accorto perlomeno del grande lavoro dei trovaoggetti. No, il film è molto di più, non riduciamolo alle trovate, ci sono una bambina orfana di madre, un padre che è sempre più lontano, strani o loschi figuri sull’acqua, alligatori esplosivi….No, c’è anche poesia, e non diresti mai che quei luoghi te la possano tirar fuori.

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