Hawaii Five-0 – Commento al pilot

Pare quasi assurdo che abbia registrato questa serie. Sapevo dove andava a parare, sapevo di che genere era, ma l’esaltazione per le serie mi ha portato a farlo. Ci sono due cose che mi hanno fatto dubitare. Orci e Kurtzman sono coinvolti, ma meno che fin sopra i capelli, da produttori, e pare veramente strano, anche perché nel pilot non c’è niente, dico niente, di ciò che promettevano questi nomi. Sono o non sono quelli di Fringe??? Oppure hanno dei fratelli che producono Transformers, Mission impossible e Star trek??? Questa è stata la delusione più grande. Però mi sono rifatto gli occhi con Grace Park, di Battlestar galactica, che entra in scena in costume. Non mi piacciono le asiatiche, non mi piaccono le smilze, ma ero curioso di vedere…Il resto è una serie per Axn, quindi action, con delle derive bruckenheimeriane che solo la memoria corta ha permesso di vederne i pilot: c’è l’ironia grezza, ci sono gli archi ed un accenno di ralenty. Ma poi, vogliamo mettere le Hawaii? Si, appunto, dovevano proprio metterci una località esotica?

6 puntate su hard-disk da cancellare, più di 6 giga guadagnati.

 

Pilot a oltranza

In queste settimane ho registrato un sacco di telefilm, e sto continuando a farlo, ma devo liberare timer dal decoder e spazio dal Medley (hard disk multimediale con presa scart) per fare spazio a ciò che registrerò nelle prossime ore. Quindi, dopo i post dedicati ai pilot delle scorse settimane, dedicherò “almeno” grossa parte del mio fine settimana alle serie.

Andrò in ordine cronologico di messa in onda, anche se non sono proprio tutte delle prime visioni per chiunque.

Le streghe di Oz. Forse faccio parte del target sbagliato. Effetti speciali mirabolanti, introduzione che ricorda qualcosa di molto più in alto, nel genere fantasy, personaggi che sembrano macchiette… 12 minuti bastano. Mi chiedo dove va a parare.

-3,47 GB

Rapimento e riscatto. Duro, teso, con deviazioni piuttosto curiose. Un’altra miniserie, più attraente della prima, anche se trasmessa da FoxCrime, canale che non mi interessa moltissimo. L’agenzia che paga i riscatti di persone rapite potrebbe anche esistere davvero, ma il finale molto hype è tutto dello sceneggiatore, che ci proietta direttamente alla seconda puntata (o seconda parte?).

Femme fatales – Sesso e crimini. Mi chiedo, anche qui, qual’è il target della serie, perché abbonda di pochezza, di thrilling da Rai2 del sabato sera, a parte l’erotismo spinto, anzi spintissimo. Ci sono degli angoli di surrealismo (ho notato una citazione, forse, da American beauty, il film), c’è uno script che solo certi adolescenti approverebbero, ma a volume azzerato, c’è una seconda parte della prima puntata che sfido chiunque a guardare: il direttore che chiede l’autografo per ridurre la pena alla prima femme fatale, e so come andrà a finire. Coraggioso, ma meglio Playboy a questo punto.

– 9,18 GB

The border. Consigli per chi scrive cose del genere: non inserire altri servizi governativi, specie se richiamano altri telefilm, e non aspettarsi che lo spettatore ci faccia l’abitudine in 5 minuti; stessa cosa per i nomi dei sospetti terroristi, che possono essere collegati tra loro, ma non possono essere tutti ricordati nome per nome da chi guarda la tv; lasciate perdere il clichè dell’esperto di computer, specie se mangia sempre, specie se veste male. Peccato, l’agente mediorientale sembrava interessante.

-22,7 GB

Blood ties. Non è la solita serie sui vampiri, o almeno così sembra. E’ dai tempi di Intervista col vampiro (e solo allora) che il tema non mi dice qualcosa di interessante. Anzitutto i personaggi: non una coppia ma diversi buoni e cattivi, di primo o di secondo piano, vampiri o umani. Altri invece sembrano prendere strade lontane dal solito, quindi ecco il nerd che rinnega il suo passato e si mette prima ad adorare il diavolo, poi a cercare un’altra vita più consumistica. La storia poi non sembra nemmeno banale, e la fotografia e il montaggio non sembrano sopportabili. La protagonista è abbastanza tosta, e voglio vedere dove la porta la mancanza di vitamine A e E, quindi la mezza cecità. Horror channel, spero tu non mi deluda, spero tu voglia riproporre ad esempio The twilight zone, l’intera serie.

Stamattina mi sono svegliato presto, con il desiderio di registrare un bel pò di film da Primafila di Sky: 4 film messi in croce, tra i quali c’è La versione di Barney. Continuo comunque nel mio intento di guardarmi tutti i pilot registrati.

Being human (USA). C’è un vampiro, c’è un licantropo e c’è un fantasma. Non a Londra, neanche a New York, ma comunque negli Stati Uniti. Avevo paura che questa fosse la versione inglese, già commentata e mai registrata da Steel fino alla fine. I primi secondi fugano ogni dubbio. C’è la voce off, poi c’è l’ironia, i toni melodrammatici e l’ambientazione tipicamente americana. Posso anche usare la parola “americanata”, o poco ci manca: ribaltamento del plot originale, il solito universo parallelo per coloro che si sono goduti la versione originale…Continuo a registrarla, anche se non sono troppo convinto.

Kitchen confidential. Un’altra serie di Foxlife, quindi avrei dovuto evitare, anche perché c’è Bradley Cooper, quello che alcune mie amiche definiscono figaccione. No. E’ ambientato nelle cucine di un (uno?) ristorante italiano a New York, ed io mi sto esercitando a sembrare un cuoco. Naturalmente siamo a livelli bassissimi, non posso paragonarmi al protagonista, che avrà pure “vissuto”, avrà avuto le sue sfighe, ma è uno chef, anche quando ci sono momenti alti e bassi insieme. Il pilot promette piuttosto bene, non per la parte sentimentale, o metrosessuale, ma per quella comica: sono esploso quando ad un amico e collega del capocuoco viene tagliato un dito, quindi lo si cerca tra i piatti già portati fuori, in sala, all’inaugurazione, con una critica culinaria ad un tavolo. Momento sublime.

Andromeda. Da Gene Rodenberry mi aspettavo molto, ma molto di più, dopo Star trek. Ok, gli effetti speciali saranno stati sorprendenti nel 2000, anno della prima stagione, ma ora sembrano piuttosto rindondanti. I personaggi pelosi poi sono piuttosto odiosi, anche se il nicciano (e non vi dico come si scrive, altrimenti vi prende un colpo) dovrebbe, nella seconda puntata, farsi insopportabile come pochi. Il tutto contiene poi qualcosa che aspiravo di riconoscere come impronta dei primi anni 2000. Ormai sono troppo vecchio per queste caxxate.

Terra nova. E’ pericoloso dare la possibilità di prevedere il futuro a Steven Spielberg, specie se gli danno tanti soldi. Sky la annunciava, nella guida tv, come la serie più costosa di tutti i tempi, quindi il Re Mida, insieme agli altri produttori, anche se non ha scritto i primi episodi, si è immaginato un’altro futuro, dopo i tanti che ha diretto: la popolazione è demograficamente controllata, l’aria dev’essere filtrata, la frutta è più esotica che mai, e come al solito la tecnologia domina. In più, come se non bastasse, i fisici hanno scoperto una frattura temporale, che proietta non nel futuro, non nel passato immediato, ma nell’era preistorica, a 85 milioni di anni dal 22esimo secolo, quindi ecco la terra nuova. E chi domina il pianeta in quel periodo? Ora, che il fautore della serie riprenda in mano anche i dinosauri, dopo Jurassic Park, sembra una presa in giro per tutti i suoi cultori, e anche per me, che lo ammiravo fin dall’adolescenza. Possiamo anche farci abbindolare dai gadget tecnologici, dalla nuova concezione di comunità, dagli effetti speciali, ma il plot rimane lo stesso: famiglia, ribellione, buoni, cattivi, minacce…Continuerò a guardare Terra nova, ma solo per i disegni sulle rocce.

Un pilot alla settimana – Odissey 5

A parte la fine della puntata, per cui peraltro pensi al montaggio, alla scelta di interrompere quasi casualmente le vicende dei protagonisti, la sorpresa riguarda gli effetti speciali: non tanto le solite cose, ma i soldi spesi per far sì che gli astronauti sembrino veramente in assenza di gravità. Il tema sembra apocalittico, la fine della Terra, tipo esplosione provocata dalla Morte nera di Star wars, anche se Il cercatore avvisa i cinque che tutto potrebbe essere nato dall’interno.

L’unica cosa da odiare potrebbe essere il look del ragazzino, ma vedrò di soprassedere, e continuerò a registrare, tanto mi pare che la serie sia composta di pochi episodi.

La maratona del mese – I pilot di Sky

Qualche tempo fa, ma anche un pò prima, ho iniziato una serie di post basata sulle mie maratone alla tv. In queste settimane poi ho registrato moltissime puntate di telefilm, che hanno riempito il Myskyhd, ma anche il Medley. Dato che non riesco a stargli assolutamente dietro, viste le innumerevoli serie trasmesse sul satellite, con repliche e riproposizioni, ho deciso di dedicare questa giornata esclusivamente ai pilot. Ogni ora, quindi, la puntata iniziale di una serie. Vediamo se la mia volontà andrà a cozzare contro questo caldo infernale.

I misteri di Murdoch. Pare che io non possa sapere come finisce il primo caso del protagonista. E’ una benedizione? Forse: la patologa, la lavagna con disegnata la scena del crimine, il fare alla Sherlock Holmes un pò stupidello. Sono andato avanti nella visione solo per saperne di più, o meglio, per vedere come veniva romanzato Nikola Tesla, che già da The prestige ho capito merita una serie. Per il resto mi sembra piuttosto lento, solo per appassionati di Fox crime, canale che non dovrei per forza seguire.

Incinta per caso. Jenna Elfman è carina, ha capacità, è bionda, ma NON doveva produrre una cosa del genere. Dopo Friends, la mia serie generazionale, star dietro alle battute di una donna che si scopre incinta di un toy-boy è difficile. Non oso pensare al successo che ha avuto, e neanche alle eventuali altre stagioni che verranno fuori. Del resto, come fare? Un bambino per stagione? 9 pargoletti alla fine della serie? C’è poco materiale, e le battute sono troppo veloci, troppo stupide, e con contorno di risate finte. Peccato, perché la protagonista è anche un critico cinematografico. Ecco quindi un’altra commediola che mi allontana da Foxlife, ma insisto nel registrare serie anche da lì.

Hot in Cleveland. Perché continuare a farsi del male? Perché registrare roba dal canale femminile di Sky? Dubbi che solo la durata della prima puntata ha fatto cadere. Ogni tanto sono felice di guardare il nulla, ma senza esagerare.

The listener. L’eroe buono e puro, come se non ce ne fosse bisogno, come se solo la tv riesca a proporceli. Il ragazzo protagonista è un paramedico che riesce ad ascoltare i pensieri altrui. Doppiamente eroe quindi. I casi in cui aiuta la polizia penso siano quelli di cronaca, ma c’è anche qui una mitologia da sviluppare, appena accennata nella prima puntata. Credo che potrei dare a questa serie qualche possibilità.

Quantum leap. Una serie d’antan. Anni ’80 per la precisione: capelli cotonati, battute simpatiche, il geek si chiama ancora nerd, e Scott Bakula giovane. Mi sono perso il finale di puntata, quello che dovrebbe essere un pochino rivelatorio, dopo i primi minuti in cui non si sa esattamente cosa sia successo. Fatto sta che il protagonista si trova, dopo un esperimento, proiettato nel passato, con alcuni ricordi della sua vita, una professione alquanto rischiosa e una moglie incinta. Mi sa che la serie si sviluppa meglio di altre, ma devo attendere la sua riproposizione nei prossimi mesi, visto che accidentalmente ho cancellato la seconda puntata, oltre al finale della prima.

Torchwood. Spinoff del Doctor Who, in cui protagonista è…Oddio, stavo per spararvi uno spoilerissimo, ma ho rinunciato. Jack Harkness si presenta nella prima stagione del Dottore, con una caratterizzazione piuttosto particolare e che faceva presagire uno spinoff. I suoi poteri gli verranno impiantati dal Dottore e da Rose, e non vi dico come, ma è l’Istituto Torchwood il vero centro della serie, quello di Cardiff (per chi conosce il Dottore e per i pochi che, amandolo, hanno dato una sbirciatina alla serie derivata). Succedono cose strane in quella città, forse a causa di una frattura spazio-temporale (in cui mi pare tra l’altro il signore del tempo ricarica le batterie del Tardis), ma non approfondirò subito la serie, introdotta come tante da un personaggio appena inserito nella trama.  Wikipedia cita il tema della sessualità, tra gli altri, ma non ho avuto modo di notarlo. Intanto continuo a registrare…

Toh, ho finito i pilot…

 

 

Boardwalk empire – Il pilot

L’ultimo telefilm della serie di post che ho scritto negli ultimi giorni riguarda un telefilm che molti ritengono il migliore degli ultimi mesi. Non ero certo dell’argomento, credevo fosse ambientato in un casinò, ma il luogo è solo marginale, visto che si parla dell’avvento del proibizionismo in America, con tutta la malavita che inizia a trarne profitto. Qualcuno credeva che la regia fosse sempre di Martin Scorsese, che ne ha però diretto solo il pilot ed era incaricato della produzione.

Il regista inserisce tutto ciò che ce lo ricorda: scenografie, colonna sonora, montaggio, riprese, tutto è riconoscibile, ma è stata la trama ad aver attirato lui e Mark Wahlberg alla produzione. Lucky Luciano si fa avanti, Al Capone non è che un guitto che si dirige a Chicago con un camion pieno di alcool….Il protagonista invece è il tesoriere di Atlantic City, un Steve Buscemi mai così serio, lontano dagli eccessi con cui lo ricordo, aiutato da Jimmy, interpretato da Michael Pitt. Pure lui vuole trarre profitto dal whiskey, solo che è un politico…

Come al solito devo seguire il filo di diversi personaggi, e non capisco ancora perché abbiano sparato a Colosimo…

 

Falling skies

Dovevo immaginarlo. La poetica di Spielberg si fa sentire nei momenti più strani: un bambino va sullo skateboard, lo passa ad altri della sua età. Niente di eccezionale direte, ma intorno ci sono circa 900 persone, in fuga. L’ultima immagine mi pare sia quella di una città sovrastata da un’astronave aliena, ma non sono gli extraterrestri di E.T. o di Incontri ravvicinati. Sono cattivi. Sono micidiali. Sono milioni. Hanno distrutto le capitali, gli eserciti, hanno rapito dei ragazzini. E i sopravvissuti cercano cibo e munizioni. Tra loro c’è un padre, con una famiglia piuttosto numerosa. Un professore di Storia, l’ultimo dei geek, se volete inserirlo in quella schiera. Perché i pc, le tv, le radio, i telefoni, tutto è stato annientato. Basta il cibo. Ma pure la cultura potrebbe salvarli. Il personaggio principale è spielberghiano, quindi mi aspetto grandi cose da lui. E da Will Patton, sempre più guerriero, con un cognome che non so quanto sia una garanzia. Farà una brutta fine?

Un compleanno, un bignè, un cerino al posto della candelina. Gli otto anni di Matt si celebrano così. Come regalo uno skateboard.

Torna così lo Spielberg che mi piace, che non crede più agli alieni buoni.

I Borgia – Il pilot

Siamo nei dintorni dei Tudors: una agiografia della famiglia aggiornata al modus operandi delle serie uscite in questi anni. A complicare le cose ci pensa l’introduzione di molti personaggi, dei quali non si riesce a capire l’utilità, l’importanza e l’effettivo proseguimento delle loro vite nelle vicende. Lucrezia Borgia di sicuro crescerà, il Cardinale “se ne andrà”, non si sa come, e Cesare sembra diventare il capofamiglia. Credo che almeno questi li troverò nelle prossime puntate

Non ho voglia di cercare su Wikipedia la storia della famiglia, basta il nome del resto, Borgia, per capire dove si va a parare, e penso che il nome di Lucrezia non sia esattamente inflazionato, per ciò che ha combinato nel ‘500, la donna che viene sempre citata a ricordo. Almeno credo…OK, vado su Wikipedia…Si, confermato, era lei ad avvelenare.

Speravo in un coinvolgimento di Michael Hirst…Sono andato su IMDB per trovare conferma al nome dello sceneggiatore de I Tudors, ma sembra ci siano due serie sui Borgia, una con Jeremy Irons…Spero di non aver visto la serie sbagliata. Anzi: aspetto quella del 2011, e blocco le registrazioni di ciò che trasmette Sky.